mercoledì 1 febbraio 2012

Poeti dimenticati: Ulisse Tanganelli

Ulisse Tanganelli nacque ad Arezzo nel 1853 e morì a Firenze nel 1931. Dopo la laurea in Giurisprudenza esercitò la professione di avvocato e, in seguito, di magistrato. Grande fu la passione per la letteratura che il Tanganelli dimostrò pubblicando varie raccolte di versi, le quali inizialmente mostrano un poeta molto polemico e sarcastico, in linea con la poetica di Olindo Guerrini; nelle opere della maturità la vena satirica si spegne per essere sostituita da una attenzione verso la natura che il poeta osserva con meraviglia e ammirazione.
 
 
Opere poetiche
"Autumnalia", Brigola, Milano 1878.
"Aestiva", Arte della stampa, Firenze 1886.
"Monasteri", Landi, Firenze 1889.
"La buona dea", Paggi, Firenze 1892.
 
 
Presenze in antologie
"Dai nostri poeti viventi", 3° edizione, a cura di Eugenia Levi, Lumachi, Firenze 1903 (p. 384).
"Poeti minori del secondo Ottocento italiano", a cura di Angelo Romanò, Guanda, Bologna 1955 (pp. 311-315).
"Poeti minori dell'Ottocento italiano", a cura di Ferruccio Ulivi, Vallardi, Milano 1963 (pp. 613-619).
"Dio borghese: poesia sociale in Italia 1877-1900", a cura di Adolfo Zavaroni, G. Mazzotta, Milano 1978 (pp. 116-117).
 
 
Testi
OMBRA

Dalle foglie dei cerri e dei castani
La verd'ombra discende in ogni proda;
Sembra il bosco novello una pagoda
Che aspetti i sacerdoti a riti arcani.
La calma vegetale
Non turba piè d'armento o frullo d'ale.

All'alte rame vivamente brilla
Del suo fiero splendor l'estivo sole;
Ma, penetrando le silvestri gole,
Come per dubbio tra le foglie oscilla:
All'incostante brezza
Or sì or no la verde ombra si spezza.

Solca le borraccine umide e scure
Dei frantumati raggi il luccicore;
Si mesce a quel de la ginestra in fiore
L'olezzo delle fragole mature,
Che allungano dai cespi
Gli involucretti porporini e crespi.

(Da "La buona dea")
 

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