"Poeti della rivolta, da Carducci a Lucini" è il titolo di un'antologia poetica curata da Pier Carlo Masini e pubblicata dalla Rizzoli in Milano nel 1978. La sostanza del libro è ben spiegata dal curatore sul retro dello stesso:
«Questa raccolta di testi poetici - in cui le firme celebri si affiancano a nomi oscuri o misconosciuti - attesta con singolare immediatezza di toni i sogni e le rivolte delle giovani generazioni, tra fine Ottocento e inizi Novecento, fra lo spegnersi delle speranze risorgimentali e le insorgenti delusioni dell'Italia unita. [...] Il volume mostra quanto consistente sia stata, nelle lettere italiane, una tradizione di protesta civile, e al tempo stesso quanto questa tradizione sia stata, in passato, ignorata e deprezzata dalla critica ufficiale, tanto sollecita nel divulgare scritti conformisti o di regime quanto pronta a emarginare le voci di dissenso e di rivolta [...]».
Ora, al di là della veridicità di queste affermazioni, sfogliando l'antologia ci si accorge di quanto, in quel preciso periodo, vi fosse realmente una inquietudine, un fermento sociale cui non erano estranei gli intellettuali e in modo particolare i poeti. Ma non tutti i soggetti presenti nella selezione antologica si possono identificare come poeti: vi figurano infatti nomi di famosi politici come Filippo Turati, il quale in gioventù pubblicò un libro di versi intitolato "Strofe"; ci sono giornalisti come Ugo Ojetti, pittori come Diego Martelli, magistrati come Lodovico Mattioli, avvocati come Luigi Molinari ecc. Insomma, uomini che, pur ricoprendo ruoli importanti nella società, vollero esprimere il loro malcontento nel modo che all'epoca risultava più facile e praticabile: scrivendo dei versi. Tra i "veri" poeti, a parte i due nomi citati nel titolo: Giosue Carducci e Gian Pietro Lucini, compaiono figure di notevole spessore come Giovanni Pascoli, Carlo Dossi, Giovanni Camerana, Lorenzo Stecchetti, Edmondo De Amicis e Arturo Graf; insieme a loro ci sono poi altri poeti minori del secondo Ottocento più o meno noti come Felice Cavallotti, Severino Ferrari, Mario Rapisardi, Giuseppe Aurelio Costanzo, Giovanni Marradi, Pompeo Bettini, Ada Negri e Giovanni Cena. Ma la sorpresa si ha leggendo i versi di autori del tutto sconosciuti come Carlo Monticelli, Carlo Baravalle e Giovanni Antonelli, poeti a mio avviso di un certo valore riscoperti da questa antologia certamente opportuna e molto interessante. Infine è impossibile non nominare il nome dell'anarchico Pietro Gori, anche lui presente nell'antologia con quattro canti tra cui la bellissima "Addio Lugano". Di seguito riporto l'elenco dei poeti inclusi nell'antologia.
Giosue Carducci, Eliodoro Lombardi, Giulio Uberti, Felice Cavallotti, Giulio Pinchetti, Giovanni Camerana, Carlo Dossi, Domenico Milelli, Giacinto Stiavelli, Stanislao Alberici-Giannini, Lorenzo Stecchetti, Ferdinando Fontana, Gerolamo Ragusa Moleti, Giovanni Pascoli, Severino Ferrari, Corrado Corradino, Vittorio Salmini, Enrico Onufrio, Carlo Monticelli, Oreste Fortuna, Giovanni Saragat, Antonio Ghislanzoni, Carlo Baravalle, Mario Rapisardi, Giuseppe Aurelio Costanzo, Carlo Borghi, Filippo Turati, Cesario Testa, Giovanni Marradi, Ulisse Barbieri, Domenico Oliva, Pompeo Bettini, Giovanni Antonelli, Tommaso Cannizzaro, Giovanni Lanzalone, Lodovico Mattioli, Ettore Sanfelice, Angiolo Cabrini, Giorgio Sinigaglia, Ada Negri, Pietro Gori, Sebastiano Satta, Diego Martelli, Anton Giulio Barrili, Arturo Colautti, Ugo Ojetti, Luigi Molinari, Giovanni Cena, Arturo Graf, Edmondo De Amicis, Gian Pietro Lucini.
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