giovedì 8 marzo 2012

Una poesia per Miss Cavell

Edith Cavell nacque in Inghilterra nel 1865 e già a vent'anni realizzò il sogno della sua vita: diventare infermiera. Ben presto si trasferì a Bruxelles e lì ottenne la direzione di una farmacia del Berkeandel Institute. Col passare degli anni si dimostrò una donna molto professionale, particolarmente religiosa ed eccezionalmente severa con sé stessa e con gli altri. Quando nel 1914 scoppiò la 1° Guerra Mondiale, nel giro di poco tempo il Belgio fu invaso dalle truppe germaniche; Miss Cavell decise allora di entrare nella Croce Rossa internazionale mentre il Berkeandel Institute divenne un vero e proprio ospedale di guerra dove si curavano i feriti di qualsiasi nazionalità. La Cavell fu nominata capo sala dell'ospedale e non esitò quando gli fu chiesto di aiutare alcuni soldati inglesi catturati e stazionanti nell'ospedale a fuggire; così circa 200 soldati, grazie a lei, riuscirono a rifugiarsi in Olanda. Ma i tedeschi ben presto scoprirono il fatto e considerarono Miss Cavell una delle maggiori responsabili della fuga di quei soldati nemici; per questo motivo fu arrestata e subì un lungo periodo di detenzione durante il quale i tedeschi la sottoposero a numerosi e sfiancanti interrogatori, fino al momento in cui dichiararono che la crocerossina aveva confessato la sua colpa, in realtà Miss Cavell aveva soltanto affermato di essersi comportata secondo coscienza. La donna fu condannata a morte dalla Corte marziale e, malgrado i ripetuti sforzi del governo inglese per salvarla, il giorno 12 ottobre del 1915 fu fucilata. L'uccisione di Miss Cavell ebbe un'eco enorme in tutta Europa: articoli di giornali, foto, disegni, cartoline, poesie e libri interi si diffusero a macchia d'olio e la Cavell diventò famosissima soprattutto per l'ingiusta condanna a morte che aveva subito pur avendo svolto il suo lavoro in modo altamente professionale, curando tutti i soldati (amici o nemici) che erano stati ricoverati nel suo ospedale. Inoltre la sua alta statura intellettuale, il suo spirito di sacrificio e il suo estremo eroismo divennero quasi leggendari. Anche in Italia la notizia si sparse e furono molti i giornalisti così come gli intellettuali in genere che si occuparono di Miss Cavell, uno di questi fu il poeta Corrado Govoni che, sulla rivista "La Diana" pubblicò una poesia dedicata alla crocerossina, il cui testo riporto qui sotto.
 


LA FUCILAZIONE DI MISS CAVELL

Lo scrocco secco dei fucili
suonò di contro al muro unto di sole
seguito dalla scarica vadente.
S'allontanarono battendo i piedi.
Più non c'era sull'erba così verde
che un mucchietto di cenci
spruzzolato di sangue.
Ma più buona e più pura, oh quanto!
eri tu, o terra, con intorno
come un odore nuovo di viole;
ma nell'infame giorno
più bello e santo
tu eri, o sole.

(Da "La Diana", novembre/dicembre 1916)

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