martedì 6 marzo 2012

Che dice la pioggerellina di marzo?



Che dice la pioggerellina
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
Del tetto, sui bruscoli secchi
Dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro?

- Passata è l’uggiosa invernata,
Passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
Di fuor dalla nuvola bigia
Che in cielo si pigia,
Domani uscira’ Primavera
Guernita di gemme e di gale,
Di lucido sole,
Di fresche viole,
Di primule rosse, di battiti d’ale,
Di nidi,
Di gridi,
Di rondini, ed anche
Di stelle di mandorlo, bianche...

Ciò dice la pioggerellina
Di marzo, che picchia argentina
Sui tegoli vecchi
Del tetto, sui bruscoli secchi
Dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro.

Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l’ascolta è felice.
 


È la poesia più famosa di Angiolo Silvio Novaro (1866-1938) imparata a memoria sui banchi di scuola da molte generazioni del passato. Consiste in una sorta di filastrocca che in parte s'ispira ad un'altra celebre poesia: "La pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio. In entrambe le composizioni poetiche la pioggia diviene un evento desiderato, sicuramente positivo; ma nei versi del D'Annunzio la precipitazione arriva in estate, dopo un lungo periodo di siccità, mentre in quelli del Novaro essa assume il ruolo di messaggera ed annuncia l'arrivo della primavera. "Che dice la pioggerellina di marzo?" fa parte della raccolta "Il cestello" (1910), dove si trovano poesie dedicate ai più piccoli, tra le quali alcune divenute piuttosto note perché inserite in molte antologie scolastiche di molti anni fa.
Passando all'analisi del testo, e volendo fornire alcune spiegazioni e chiarimenti, è bene sapere che i bruscoli del verso 4 stanno ad indicare i fuscelli stecchiti che, alla fine dell'inverno, ricoprono gli orti ormai aridi; le gèmmule del verso 6 sono le gemme terminali presenti sul fusto di un albero. Le gale del verso 13 sono gli ornamenti, ovvero gli elementi sfarzosi e festosi che contornano i rami degli alberi in primavera; le stelle di mandorlo del verso 20 sono i fiori che sbocciano sui rami di questo albero da frutto in anticipo rispetto alla stagione primaverile.
 

 

2 commenti:

  1. Ai miei tempi, a scuola, si studiavano le poesie a memoria e, soprattutto quelle apprese alle elementari, non si scordavano più. Quando si impara a memoria una poesia in così giovane età, anche dopo molti anni si è in grado di recitarla. Una di queste era sempre presente in tutti i sussidiari e ogni anno, in questo periodo, mi risuona per la mente.

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    1. Verissimo: questa di Novaro è una, ma ve ne sono di poeti famosi come Leopardi, Carducci, Pascoli, Gozzano ecc. Anche a me succede ancora di ricordarne qualcuna a memoria, malgrado i tanti anni trascorsi.

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