giovedì 17 gennaio 2013

Poeti dimenticati: Vincenzo Fago

Vincenzo Fago nacque a Taranto nel 1875 e morì a Roma nel 1940. Dopo la laurea in lettere e giurisprudenza iniziò a lavorare come bibliotecario sia in Italia che all'estero, ricoprendo, cogli anni, anche importanti incarichi per conto del Ministero degli Esteri. Svolse anche l'attività di critico e di storico, nonché di poeta. In sostanza, il suo unico volume di versi è "Discordanze", pubblicato nel 1905, che dimostra la sua propensione per la poesia decadente e per quella di Gabriele D'Annunzio.
 


 
Opere poetiche

"XV poesie pubblicate", Tip. dei fratelli Martucci, Taranto 1897.
"Discordanze", Forzani, Roma 1905.
 


 
 
Testi
SOPRA L'AVENTINO

Nel purissimo cielo vespertino
sta la luna infantile. L'Abbazia
già s'addormenta sopra l'Aventino.
- Oh! come è tetra questa salmodia,

mentre d'april rinnovasi il divino
incanto, mentre la fiorile Iddia
ritorna, quale rise al Perugino! -
S'accendono le stelle. «Ave, Maria!»

E la preghiera muore... Una soave
donna m'appare (o Dea?) nel claustrale
muto recinto, l'infula a' capelli,

su' labri il riso, il sol ne gli occhi belli.
Estatico, davanti a la regale
visione mi prostro, e a Lei dico: Ave!

(Da "Discordanze")





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