martedì 29 gennaio 2013

Poeti dimenticati: Giuseppe Piazza


Nacque a Messina nel 1882 e morì a Roma nel 1969. Dopo il liceo si trasferì prima a Napoli e poi a Roma per frequentare l'università, nella capitale italiana si laureò in lettere nel 1904. A Roma ritrovò vecchi amici e coetanei come Tito Marrone e Federico De Maria, coi quali condivise la passione poetica. Nel 1903 pubblicò il suo unico volume di versi: "Le Eumenidi", nel quale si dimostrò poeta di matrice classica. Nei successivi anni Piazza continuò a scrivere poesie che in parte pubblicò su riviste anche prestigiose quali "Poesia" e "La Riviera Ligure". Abbandonata definitivamente la poesia si mise in mostra come giornalista, lavorando ad importanti testate tra le quali si ricordano: "Il Giornale d'Italia" e "La Stampa".  



Opere poetiche

"Le Eumenidi", Pierro, Napoli 1903.






Presenze in antologie

"Neoidealismo e rinascenza latina tra Ottocento e Novecento", a cura di Angela Ida Villa, LED, Milano 1999 (pp. 752-771).




Testi

RABBI

Ed io mi ritrarrò co 'l mio fardello
in un deserto de la Galilea;
il cuore mi sarà cibo, l'idea
sonno, cuscini i rovi, il cielo ostello.

Tutto dì, sulla sabbia, arso a 'l flagello
de 'l sol, disegnerò con fissa idea
e mirerò, poi disfarò la rea
faccia de l'uom che mi dirà fratello.

La donna non amata e pure amante
m'aspetterà a 'l confine, e tesserà
tutto dì la sua tela, ahi per disfarla;

a chi «Donna di Magdala, che fa
l'uom di là giù?» di dire abbia sembiante,
sua risposta sarà: «S'arma e non parla.»

(Da "Le Eumenidi")

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