domenica 6 maggio 2012

Poeti dimenticati: Fausto Valsecchi

Fausto Valsecchi nacque a Lecco nel 1890 e morì a Milano nel 1914. Studiò prima a Lecco, poi a Sondrio e quindi a Bergamo, dove si diplomò. Le sue prime prove letterarie risalgono al 1908, mentre nel 1910 si stabilì a Milano e lavorò presso svariate riviste come "Il Secolo XX", "Lettura" e "Noi e il Mondo". Di questo periodo sono le poesie più famose di Valsecchi, che il poeta lecchese non ebbe mai modo di riunire in volume poiché il 14 giugno del 1914, a soli ventitre anni, morì dopo un tragico incidente con la sua barca avvenuto sul Naviglio di Milano. I suoi versi si rifanno decisamente al crepuscolarismo ed al simbolismo.
 




Opere poetiche

"Versi e novelle", Bartolozzi, Lecco 1966.
 
 
Presenze in antologie

"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (p. 302-304).
"Le più belle pagine dei poeti d'oggi", 2° edizione, a cura di Olindo Giacobbe, Carabba, Lanciano 1928 (vol. VIII, pp. 27-36).
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (vol. 2, pp. 270-274).
"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (tomo secondo, pp. 531-538).
 
 
Piatto anteriore di "Versi e novelle"
Testi

CHOPIN (PRELUDIO)

E musiche per camere d'infermi,
su vecchi pianoforti di cipresso,
dolci perché la sera che ritarda
non sia troppo penosa ai sofferenti.

Le camere son piene di violette.
E le sorelle suonano. La madre
cammina come un'ombra, sulla punta
dei piedi scalzi, senza far rumore.

Spasimano gli infermi in fondo ai letti,
pallidi per le angosce insoddisfatte
dei loro sensi, mentre il sangue batte
su quel ritmo di musica straziante.

Nelle camere piene di violette
la musica decresce a nota a nota,
s'affievolisce con la luce: quasi
non s'ode più... Non ci si vede più.

Ombra e silenzio... Invano le sorelle
danno le mani al bacio degli infermi,
che portano posata sopra il petto
la testa della madre, accanto ai cuori.

Fuori le prime stelle della sera
si coprono il bel volto con le palme,
per non vedere, e piegano un ginocchio
orando innanzi a calici di pianto.

(Da "Versi e novelle")


2 commenti:

  1. Grazie per aver offerto l'opportunità di leggere questo testo che trovo notevole. Mi piace, senza tanti giri di parole. Poeti dimenticati...o mai conosciuti, spesso, e a volte colpevolmente ignorati o rifiutati.
    C.A. Amoruso

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    Risposte
    1. Nel caso specifico di Valsecchi, purtroppo, molto ha contato la precoce scomparsa. E' impossibile dire infatti se avrebbe potuto imporsi come poeta negli anni della maturità. Certo è che aveva del talento e, per quanto abbia scritto poco, ogni tanto ancora esiste qualcuno che ricorda i suoi versi.

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