martedì 25 novembre 2014

Progetto di un'antologia sui poeti simbolisti italiani





Il simbolismo è una corrente letteraria che, probabilmente, ha espresso il meglio di sé in poesia; ciò non è avvenuto in Italia, bensì in Francia, dove tale corrente è nata e si è diffusa maggiormente. Ciò nonostante, anche nel nostro paese il simbolismo ha prodotto opere molto interessanti e di grande valore; alcune opere sono in versi e, se si eccettua qualche nome (come Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio) gli autori purtroppo non sono molto conosciuti. Circa quarant'anni fa il critico Glauco Viazzi, in collaborazione con l'editore Vanni Scheiwiller, si provò a delineare una poesia simbolista italiana rimasta fino ad allora un'astrazione vaga e indefinita; da questo tentativo nacque l'antologia Poeti simbolisti e liberty in Italia. Dopo quasi dieci anni, lo stesso critico ultimò un'ulteriore opera antologica: Dal simbolismo al déco, che approfondisse la precedente. Purtroppo quest'ultima uscì un anno dopo la scomparsa di Viazzi. Dopo di lui, se si eccettuano sporadici saggi, l'argomento non è stato più trattato.
In un periodo come quello odierno, in cui i libri hanno sempre meno importanza, è certo difficile pensare che qualcuno ritorni ad interessarsi della poesia simbolista italiana. Però, al di là di questa considerazione, se in futuro fosse possibile la stampa di un libro che tratti questo argomento, vorrei suggerire la struttura che potrebbe avere una ipotetica antologia.  La prima questione sarebbe sui nomi da inserire nella selezione poetica, e in questo senso direi che sarebbe necessario includere il maggior numero di poeti, divisi in svariate sezioni, più numerose di quelle adottate da Viazzi, eccole.



PRECURSORI

Enrico Nencioni
Domenico Gnoli
Enrico Panzacchi
Giovanni Camerana
Luigi Gualdo
Arturo Graf
Remigio Zena
Arturo Colautti
Vittoria Aganoor
Giovanni Pascoli
Giacinto Ricci Signorini
Alberto Sormani




MAESTRI E CAPISCUOLA

Gabriele D'Annunzio
Gian Pietro Lucini
Ceccardo Roccatagliata Cecardi
Agostino John Sinadinò




DECADENTI

Nicola Marchese
Giovanni Alfredo Cesareo
Domenico Oliva
Mario Mariani
Adolfo De Bosis
Aurelio Ugolini
Guido Vitali
Teofilo Valenti




ESTETI

Silvio Pagani
Mario Morasso
Romolo Quaglino
Ettore Borzaghi
Pier Ludovico Occhini
Guido da Verona
Antonio Beltramelli




ESOTERICI

Ricciotto Canudo
Raoul Dal Molin Ferenzona
Mornor Yadolphe
Enrico Cardile




NEO-ROMANTICI

Augusto Ferrero
Diego Garoglio
Riccardo Forster
Luigi Donati
Luisa Giaconi
Cosimo Giorgieri Contri
Guelfo Civinini
Alice Schanzer
Domenico Tumiati
Gustavo Brigante Colonna
Francesco Gaeta
Giovanni Croce
Riccardo Mazzola




INTIMISTI

Italo Dalmatico
Pietro Mastri
Angiolo Orvieto
Willy Dias
Giovanni Tecchio
Guglielmo Felice Damiani
Ugo Ghiron
Térésah
Enzo Marcellusi
Giuseppe Zucca




MISTICI

Antonino Anile
Virgilio La Scola
Ettore Botteghi
Luigi Orsini
Angelina Lanza
Emanuele Sella
Federigo Tozzi
Beniamino De Ritis
Augusto Garsia




SCUOLA LIGURE

Adelchi Baratono
Alessandro Giribaldi
Mario Malfettani
Alessandro Varaldo
Pier Angelo Baratono




SCUOLA SICILIANA

Angelo Toscano
Tito Marrone
Federico De Maria
Umberto Saffiotti
Giuseppe Rino
Francesco Biondolillo
Gesualdo Manzella Frontini
Luca Pignato




MUSICISTI

Enrico Annibale Butti
Giuseppe Vannicola
Giannotto Bastianelli




TRADIZIONALISTI, CLASSICISTI ED EPIGONI

Emilio Girardini
Marino Marin
Olindo Malagodi
Francesco Chiesa
Ettore Romagnoli
Alfredo Galletti
Francesco Pastonchi
Giovanni Chiggiato
Arturo Foà
Bino Binazzi
Biagio Chiara
Luigi Siciliani
Giuseppe De Paoli
Tommaso Sillani




DANNUNZIANI

Ettore Moschino
Fausto Salvatori
Edmondo Corradi
Vincenzo Fago
Lucio D'Ambra
Giuseppe Lipparini
Alfredo Catapano
Amalia Guglielminetti
Ettore Cozzani




CREPUSCOLARI

Giulio Gianelli
Yosto Randaccio
Carlo Chiaves
Remo Mannoni
Guido Gozzano
Fausto Maria Martini
Marino Moretti
Guido Ruberti
Carlo Vallini
Alberto Tarchiani
Sergio Corazzini
Umberto Bottone
Nino Oxilia




TRA LIBERTY E CREPUSCOLARISMO

Diego Angeli
Bruno Vignola
Enrico Fondi
Corrado Govoni
Aldo Palazzeschi
Alberto Viviani




FUTURISTI

Paolo Buzzi
Massimo Bontempelli
Enrico Cavacchioli
Francesco Cangiullo
Antonio Bruno
Alceo Folicaldi
Fausto M. Bongioanni




VISIONARI

Luigi Crociato
Guido Pereyra
Antonio Rubino
Giovanni Cavicchioli
Emanuele Castelbarco
Eugenio Gara
Francesco Scaglione




POST-CREPUSCOLARI

Diego Valeri
Francesco Cazzamini Mussi
Mario Adobati
Sandro Baganzani
Guido Marta
Mario Venditti
Giuseppe Villaroel
Fausto Valsecchi
Ugo Betti
Nicola Moscardelli
Giuliano Donati Pétteni




PRE-ERMETICI

Dino Campana
Arturo Onofri
Girolamo Comi
Luigi Fallacara




OCCASIONALI

Giuseppe Deabate
Marco Lessona
Pompeo Bettini
Angiolo Silvio Novaro
Sebastiano Satta
Giovanni Cena
Achille Leto
Ada Negri
Gino Del Guasta
Lionello Fiumi
Francesco Meriano




MINIMI

Rosario Altomonte
Giuseppe Altomonte
Carlo Basilici
Alessandro Benedetti
Antonello Caprino
Annunzio Cervi
Mario Cestaro
Stefano Cesare Chiappa
Massimo Coronaro
Enrico Damiani
Aldo Fumagalli
Giacomo Gigli
Giuseppe Giusta
Armando Granelli
Giorgio Lais
Guido Milelli
G. A. Sanguineti
Emilio Scaglione
Alfredo Tusti
Cesare Giulio Viola
Donatello Zarlatti
Mario Zarlatti



Volendo spiegare brevemente i motivi di tali divisioni, è importante dire che i PRECURSORI sono quei poeti del secondo Ottocento che più di altri tennero presente la corrente simbolista sviluppatasi in quel preciso periodo in Francia, e che furono i primi in assoluto in Italia a farlo. I MAESTRI e i CAPISCUOLA sono coloro che divennero dei veri e propri punti di riferimento per altri poeti più giovani; da qui nasce anche la categoria dei DANNUNZIANI, visto che Gabriele D'Annunzio fu il poeta più imitato ed ammirato in Italia proprio tenendo presente quel tipo di poesia che potrebbe definirsi decadente-simbolista. Come D'Annunzio, altri poeti si avvicinarono alle nuove tendenze letterarie nate nel paese transalpino, per questo li ho voluti catalogare come DECADENTI. Per ESTETI s'intendono quegli scrittori che predilessero i preziosismi, le parole ricercate e inconsuete e, soprattutto, la raffinatezza delle immagini e dei personaggi presenti nei loro versi. Negli ESOTERICI prevalgono invece le situazioni e le atmosfere in cui si svolgono riti pseudo-religiosi e iniziatici. Nei NEO-ROMANTICI si nota una assidua presenza di versi riconducibili al romanticismo: scuola che ebbe prosecuzioni e strascichi per oltre un secolo dalla sua nascita. In netto contrasto con gli aspetti esteriori e passionali dei romantici si pongono gli INTIMISTI, i quali, tutto sommato, anticipano i temi portanti dei CREPUSCOLARI; costoro, a loro volta, si posero in contrasto coi FUTURISTI, visto che nei loro versi predominava il rimpianto per il passato. La sezione TRA LIBERTY E CREPUSCOLARISMO vorrebbe, riprendendo un'altra sezione di una nota antologia curata da Edoardo Sanguineti, unire alcuni poeti che non possono essere inseriti in un gruppo specifico, vista la loro ecletticità (e si parla soprattutto di Govoni e di Palazzeschi). I POST-CREPUSCOLARI proseguirono la strada tracciata da Corazzini e sodali, intuendo che quel tipo di poesia era la migliore del tempo e che sarebbe stata imitata e tenuta ben presente per molto tempo oltre la sua epoca. Le SCUOLE (ligure e siciliana) di poesia simbolista si svilupparono agli albori del XX secolo, e vi parteciparono poeti di grande talento (Marrone e Giribaldi per esempio) che, per motivi vari, purtroppo si persero per strada. I MISTICI invece scrissero per lo più versi in cui prevale il sentimento religioso arricchito però, rispetto a coloro che li precedettero, di simbolismi più o meno palesi. I VISIONARI, come si evince dal termine, incentrarono le loro composizioni poetiche sulla "visione" (spesso ricca di riferimenti simbolici), ovvero su immagini, paesaggi e figure create in modo fantasioso e bizzarro. I MUSICISTI furono veramente tali, nel senso che, oltre a scrivere occasionalmente dei versi, crearono musica. I PRE-ERMETICI sono coloro che, come affermò anche il grande critico Luciano Anceschi, anticiparono la corrente poetica dell'ermetismo (e il riferimento è in particolare a Campana e a Onofri). I TRADIZIONALISTI, i CLASSICISTI e gli EPIGONI si vorrebbero riunire in un unico gruppo perché tutti hanno in comune la scarsa innovazione e la debole originalità dei loro versi, seppure tentarono tutti di inserirsi nelle nuove tendenze poetiche del tempo. Gli OCCASIONALI sono poeti che saltuariamente o accidentalmente scrissero poesie vicine al simbolismo. Infine i MINIMI, il cui elenco potrebbe essere ben più consistente, sono poeti che pochissimi conoscono, e che in molti casi non scrissero mai neanche un libro di versi, limitandosi a pubblicare le loro poesie sulle riviste letterarie di fine Ottocento e d'inizio Novecento.

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