venerdì 11 aprile 2014

Poeti dimenticati: Pier Ludovico Occhini

Pier Ludovico Occhini nacque ad Arezzo nel 1874 e vi morì nel 1948.  La sua famiglia era di origini nobili; dopo la laurea in legge, conseguita a Siena, si dedicò alla carriera politica seguendo così le orme del padre (già consigliere comunale e provinciale). Ricoprì la carica di senatore e di podestà, dimostrando di avere idee fortemente nazionaliste.
Si interessò alla poesia in giovane età, pubblicando due volumi di versi. Nel secondo: Biscuits de Sèvres (1897), che è decisamente il più notevole, prevalgono, come disse Glauco Viazzi: "uno scriver tutto di pittura" e "una vagheggiata settecentesca galanteria".



Opere poetiche

"Ghirlanda minima", Tip. Landi, Firenze 1896.
"Biscuits de Sèvres", Paggi, Firenze 1897.




Presenze in antologie

"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (tomo primo, pp. 89-94)




Testi


L'ISOLA FELICE

Verdi dame d'incantevole viso
con la bocca di fragola, ma pur
molli e tristi nel tenue sorriso,
in smorti broccatelli Pompadour,

in danza, là ne l'isola lontana,
come dolci si piegano sul cuor
di cavalieri in seta melagrana
su tappeto di petali di fior.

E autunno profuma dolcemente
che que' fiori ne l'isola falciò.
Canta e muore una gavotta dolente
la gavotta di Luigi Rameau.

Quella è l'isola ove ne la danza
sono colte le rose che amore ha.
Languono i cavalieri a la fragranza
e, le verdi dame, di voluttà.

(Da "Biscuits de Sèvres", 1897)

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