"Poema paradisiaco" è composto da 54 poesie suddivise in 5 sezioni (esclusa la prima poesia intitolata "Alla nutrice"), quest'ultime sono: Prologo - Hortus Conclusus - Hortus Larvarum - Hortulus Animae - Epilogo. Una bella ristampa curata da Annamaria Andreoli del suddetto volume è stata pubblicata dalla Mondadori nel 1995 (vedi foto). Qui sotto riporto uno degli esempi più significativi della raccolta, la poesia intitolata "Le tristezze ignote", che molto risente delle atmosfere rarefatte e malinconiche del poeta franco-belga Maurice Maeterlinck.
LE TRISTEZZE IGNOTE
E sia pace al defunto. 
Ma che soave odore! 
Autunno, già nei vasi 
fioriscon le viole! 
Ed ecco, al fine, il sole 
sul davanzale è giunto.
Tra le mie dita, quasi 
ha il liquido tepore del latte appena munto.
Sia pace a chi sofferse. 
Oggi tutto è pacato. 
Io non son triste, quasi. 
Penso a tristezze ignote, 
d'anime assai remote, 
ne la vita disperse. 
Io non son triste, quasi. 
Oggi tutto è pacato. 
Sia pace a chi sofferse.
Le suore, a le finestre 
del convento, sul fiume 
guardan passar le barche: 
guardano mute e sole, 
mute e digiune, al sole. 
Giungono a le finestre 
(come tarde le barche!) 
un odor di bitume, 
un odore silvestre. 
I prigionieri assale 
un'ansia: falci lente 
falciano l'erba nuova, 
a la prigione intorno. 
Gli infermi (inclina il giorno), 
pallidi sul guanciale, 
ascoltano la piova 
battere dolcemente 
l'orto de l'ospedale. 
( Da "Poema Paradisiaco", Mondadori, Milano 1995, pp. 91-92, sez. "Hortulus Animae" ) 

 
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