venerdì 5 luglio 2013

Da "La città dell'anima" di Giorgio Vigolo

È sotto l'influsso di quei cieli opachi e vibranti come alte maree di suono, che Roma m'ha rivelato nel sonno delle pietre l'anima sua più segreta; e durante i lunghi pellegrinaggi senza mèta per le antiche vie solitarie, quasi ho creduto di vegliare una creatura addormentata che tradisse di quando in quando i suoi sogni in qualche misteriosa parola.

(Da "La città dell'anima" di Giorgio Vigolo, Greco & Greco, Roma 1994)




Le città dell’anima è la prima opera letteraria di Giorgio Vigolo (Roma 1894 – ivi 1983). Fu pubblicata per la prima volta nel 1923, dallo Studio Editoriale Romano. Una ristampa dell’opera prima di Vigolo, è uscita grazie all’editore Greco & Greco di Roma nel 1994. Da quest’ultima (vedi foto sopra) ho trascritto un frammento che a me sembra significativo, poiché qui, come in tutto il libro, la protagonista è la città di Roma (lo sarà, spesso, anche nel resto dei versi e delle prose di Vigolo), vista dal poeta come se fosse un essere vivente. Naturalmente, consiglio a tutti di leggere queste prose dedicate alla bellezza della capitale italiana.


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