UMBERTO SAFFIOTTI (Barrafranca di Sicilia 1882 - Milano 1927). Filosofo e psicologo, giovanissimo fece parte del cenacolo poetico messinese che comprendeva, tra gli altri, Enrico Cardile e Tito Marrone. Pubblicò i volumi di versi: Le Fontane (1902) e Allegoria della Vendemmia (1902) in cui chiari sono gli influssi derivanti dalla poesia simbolista e in particolare da Mallarmé.
FAUSTO SALVATORI (Roma 1870 - ivi 1929). Poeta e librettista, compose l'Inno a Roma che fu musicato da Puccini. Pubblicò alcuni libri di poesie dal gusto dannunziano, questi i titoli: La Terra promessa (1907), L'ala della vittoria (1924), In ombra d'amore (1929).
G. A. SANGUINETI (? - ?). Scarsissime sono le notizie su questo poeta che pubblicò le raccolte di versi: Il sorriso della Sfinge (1909), La cicuta (1911) e Canzoni perverse (1913). Dalle sue liriche si percepisce una attitudine verso il misterico, l'esoterico ed il trasgressivo non distante dal clima decadente.
EMILIO SCAGLIONE (? - ?). Poeta e giornalista, pubblicò nel 1910 insieme al fratello Francesco un libro di poesie: Limen, in cui si dimostra un seguace della poesia simbolista francese; un altro suo volumetto poetico è Cortiletto all'ombra (1910).
FRANCESCO SCAGLIONE (? - ?). Pubblicò due raccolte poetiche: Limen (con E. Scaglione, 1910) e Litanie (1911). Poeta fortemente influenzato dal simbolismo francese acquisisce anche alcune tonalità della poesia crepuscolare.
ALICE SCHANZER (Vienna 1873 - Cuneo 1936). Poetessa e citico letterario, nel 1902 sposò l'allora ministro delle Poste Tancredi Galimberti; pubblicò nel 1901 un volume di versi: Motivi e canti che fu lodato da Giosue Carducci. La sua poesia è ricca di atmosfere sognanti e romantiche.
EMANUELE SELLA (Mosso Santa Maria 1879 - Milano 1946). Economista e poeta, dopo la laurea insegnò in varie università italiane; fu ostile al regime fascista ed ebbe gravi problemi di lavoro per questo motivo. Come poeta fu attirato dall'esoterismo e dal simbolismo. Opere poetiche: Questo è sogno (1900), Il giardino delle stelle (1907), Monteluce (1909), Rudimentum (1911), L'eterno convito (1918), L'ospite della sera (1922).
LUIGI SICILIANI (Cirò 1881 - Roma 1925). Poeta, narratore e saggista, si laureò in Lettere e in Giurisprudenza; nazionalista convinto, partecipò con D'Annunzio all'impresa di Fiume. Poeta di gusto classico, non trascurò di praticare la lirica decadente e neo-alessandrina. Opere: Sogni pagani (1906), Rime della Lontananza (1906), Corona (1907), Arida Nutrix (1908), L'amore oltre la morte (1912), L'altare del fauno (1923).
TOMMASO SILLANI (Orticoli 1888 - Roma 1961). Poeta, critico d'arte e giornalista, redattore del "Pungolo" e del "Mattino", collaboratore di "Nuova Antologia" e di "Cronache letterarie", cofondatore del periodico "Rassegna italiana". Autore di un libro di versi: Le pastorali (1912), d'ispirazione decadente e pascoliana.
AGOSTINO JOHN SINADINÒ (Il Cairo 1876 - Milano 1956). Poeta bohemien, scrisse sia in italiano che in francese; influenzato dalla poesia di Mallarmé, scrisse versi in cui si nota una attenzione particolare alla musicalità, molto ricorrenti sono le immagini preziose e i riferimenti alla mitologia. Centrale fu la sua figura all'interno dei cenacoli, soprattutto quelli siciliani, dei poeti italiani simbolisti. Opere poetiche: Le Presenze Invisibili (1898), Melodie (1900), La Festa (1900), Idillio d'Hyla (1906), Il Dio dell'Attimo (1910), Vitae subliminalis Aenigmata (1934).
ALBERTO SORMANI (Pomelasca 1866 - 1893). Letterato e critico, diresse "L'Idea Liberale" e collaborò a "Cronaca d'Arte". Pur non pubblicando mai volumi di versi, si fece notare con alcune poesie uscite su riviste di fine Ottocento in cui colpisce, oltre all'uso del verso libero (molto in anticipo rispetto agli altri poeti), la sua straordinaria precocità nel trattare temi che, dopo almeno un decennio, sarebbero stati adottati dai poeti crepuscolari.
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