domenica 6 novembre 2011

Poeti dimenticati: Giovanni Tecchio


Piatto anteriore di "Canti".

Giovanni Tecchio nacque a Bassano del Grappa nel 1872, studiò Lettere prima a Vicenza quindi a Padova, in quest'ultima città si laureò per poi ricoprire vari incarichi presso gli istituti scolastici di Vicenza, Pergola, Faenza e La Spezia. Nel frattempo pubblicò anche alcuni volumi poetici e fu annoverato insieme a Romolo Quaglino, Luigi Donati, Gustavo Botta ed altri, tra i poeti che, sotto la guida del carismatico Gian Pietro Lucini, fecero parte di un cenacolo milanese molto vicino alla poesia simbolista. È incerta la data della sua morte.
 
Opere poetiche

"Poesie", Salmin, Padova 1892.
"Mysterium", Chiesa e Guindani, Milano 1894.
"Le Visioni", Galli e Omodei-Zorini, Milano 1896.
"Rime della vita", Montanari, Faenza 1900.
"Canti", Monanni, Milano 1931.
 


Presenze in antologie

"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (tomo secondo, pp. 327-332).
 

Testi

 SERENATA



Ne l'aere soave
spira odore
d'acacie in, fiore.
Dicono i fiori l'ave
a la luna bianca e pura,
immacolata,
che avvolge nel candore
la natura
addormentata.

In quel silenzio,
in quell'incanto
del creato,
vola il canto
d'un troviero
innamorato;
via col suon de la mandòla
vola, vola...

E canta e canta e canta
il giovine troviero.
La bionda vergine
su l'origliere
morbido e bianco,
voluttuosa
il capo stanco
posa.

Mentre ella dorme,
rosei
i sogni a torme
passano.

Il suo bel viso,
che sembra un gìglio
cui l'alba irrora,
lieve un sorriso
sottil disfiora.

Vola forse il suo pensiero
al troviero
che fuor canta innamorato?

Dorme intanto la natura
sotto al raggio immacolato
de la luna bianca e pura.

(da "Mysterium")

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