Il libro di cui
voglio parlare non è una vera e propria antologia, piuttosto un saggio di
critica letteraria che, al suo interno, si avvale anche di molte citazioni
poetiche. Tale opera s'intitola: Neoidealismo e Rinascenza Latina tra
Otto e Novecento. La cerchia di Sergio Corazzini. Poeti dimenticati e riviste
del crepuscolarismo romano (1903-1907); autrice e curatrice è Angela Ida
Villa. Nel piatto posteriore del libro si legge:
L'opera, realizzata
sulla base di fonti di prima mano reperite sulla stampa periodica
primo-novecentesca e negli archivi privati, si propone come capillare
ricostruzione storico-critica del crepuscolarismo romano. Ripercorso il suo
svolgimento diacronicamente negli anni della sua fase «eroica» (1903-1907)
attraverso le figure di oltre venti poeti poco o niente affatto conosciuti e le
loro riviste, il movimento - ripartito in tre cenacoli poetici tra loro
contigui e intercomunicanti - è presentato come emanazione delle correnti
antipositiviste e antinaturaliste del neoidealismo mistico-simbolista e della
rinascenza latina: movimento, pertanto, non di «crepuscolo», bensì di
«rinascenza». Correnti delle quali vengono indagate le matrici europee e le
ripercussioni italiane alla svolta tra Otto e Novecento, con particolare
riferimento al contesto culturale romano indagato attraverso lo specchio della
pubblicistica coeva.
Ebbene si tratta di
un'opera preziosa per la sua unicità, visto che qui sono presenti notizie e
testi riguardanti poeti assolutamente ignorati dalla critica letteraria
precedente, poeti che furono molto vicini a Sergio Corazzini e formarono dei
cenacoli che inaugurarono di fatto la cosiddetta poesia crepuscolare. Accanto a
nomi che forse qualcuno ancora ricorda (Remo Mannoni, Federico De Maria,
Alberto Tarchiani, Umberto Bottone), ve ne sono molti altri dimenticati o mai
considerati, ovvero: Giuseppe Altomonte, Rosario Altomonte, Carlo Basilici,
Alessandro Benedetti, Antonello Caprino, Giuseppe Caruso, Stefano Cesare
Chiappa, Enrico Damiani, Beniamino De Ritis, Giorgio Lais, Archimede Longo,
Guido Milelli, Giuseppe Piazza, Yosto Randaccio, Guido Ruberti, Francesco
Sgabelloni, Alfredo Tusti, Donatello Zarlatti, Mario Zarlatti.
Di ciascuno dei
menzionati si possono leggere, insieme a una dettagliata biografia, alcuni
versi tratti sia da volumi ormai introvabili, sia da riviste letterarie dei
primissimi anni del secolo XX, molte delle quali sconosciute o quasi.
È per tali motivi che
il libro in questione risulta essenziale, soprattutto per coloro che sono
interessati alla vita e alla personalità di Sergio Corazzini non meno che alla
poesia crepuscolare e alle sue origini, i suoi intrecci e le sue
derivazioni ancora non del tutto esplorate.