domenica 5 maggio 2013

Poeti dimenticati: Silvio Catalano


Tommaso Silvio Catalano nacque a San Buono, in provincia di Chieti, nel 1890 e morì a Bologna nel 1966. Poeticamente esordì a venticinque anni con una raccolta che molto si accostava al frammentismo di voga nell'ambito di quegli scrittori che facevano riferimento alla rivista "La Voce". Allontanatosi da tale esperienza, rimase appartato dagli ambienti letterari più in vista, pur continuando a pubblicare poesie in libri che mostrano una tendenza all'ironia e alla fredda contemplazione degli eventi naturali.



Opere poetiche

"Cose", Libreria della Voce, Firenze 1915.
"Canzoni della discordia", Edizioni Lambda, Milano 1928.
"Sette sassi", Edizioni del Milione, Milano 1937.
"Il pescatore di lucciole", Edizioni del Taccuino, Milano 1950.
"Ruolo transitorio", Intelisano, Milano 1957.






Presenze in antologie

"Le più belle pagine dei poeti d'oggi", 2° edizione, a cura di Olindo Giacobbe, Carabba, Lanciano 1928 (vol. 2, pp. 10-19).
"L'antologia dei poeti italiani dell'ultimo secolo", a cura di Giuseppe Ravegnani e Giovanni Titta Rosa, Martello, Milano 1963 (pp. 657-661).




Testi

RICHIAMO

Nel gran mare del Tempo, la campana
dei morti chiama i naufraghi alla riva,
con voce, al vento, ora grave e ora vana,
come di tomba che a un tratto riviva.

Altro non s'ode al soffio dell'inverno,
se non la voce alterna dell'Eterno,
sopra la gente che pare sotterra,
sotto un coverchio che il gelo rinserra.

Nel gran mare del Tempo, la campana
dei morti chiama i naufraghi alla riva,
con voce, al vento, ora grave e ora vana,
come di tomba che a un tratto riviva.

(Da "Canzoni della discordia")




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