mercoledì 8 maggio 2013

Antologie:"Torino Art Nouveau e Crepuscolare"


"Torino Art Nouveau e Crepuscolare. Poeti e luoghi della poesia" è l'intero titolo di un'antologia poetica curata da Roberto Rossi Precerutti e pubblicata da Crocetti Editore in Milano nel 2006. È un libro, secondo me, molto interessante perché ripropone, nella parte antologica, i testi di alcuni poeti piemontesi oggi totalmente sconosciuti, che pure ebbero una certa fama all'inizio del XX secolo, per il semplice motivo che i loro versi possedevano un fascino non comune. Erano, quelli, poeti che spesso si rifacevano alle modalità liriche di alcuni movimenti fondamentali di fine Ottocento e d'inizio Novecento: simbolismo, decadentismo, crepuscolarismo; molti di loro subirono l'influenza di grandissimi scrittori del secondo Ottocento sia italiani (Giosue Carducci, Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio) sia stranieri (Charles Baudelaire, Paul Verlaine). Tutti vissero, per un certo periodo della loro esistenza, a Torino, e nel capoluogo piemontese si sviluppò il loro talento poetico, grazie all'incomparabile clima letterario che si poteva respirare, nei primissimi anni del XX secolo, in quella città. Alcuni di loro furono maestri stimati, molti altri allievi appassionati; alcuni si conobbero sui banchi dell'Università di Torino e lì strinsero amicizia. Si tratta, insomma, di una generazione di poeti che, pur nelle loro evidenti differenze, contribuirono con le loro opere scritte e pubblicate nell'arco di un trentennio, a creare quel clima un po' liberty e un po' crepuscolare, un po' simbolista e un po' decadente, che oggi appare incredibilmente unico e irripetibile. Dopo l'immagine della copertina anteriore del libro, chiude il post l'elenco dei poeti antologizzati.





Giovanni Camerana, Arturo Graf, Enrico Thovez, Ernesto Ragazzoni, Giovanni Cena, Cosimo Giorgieri Contri, Francesco Pastonchi, Massimo Bontempelli, Emanuele Sella, Giulio Gianelli, Antonio Rubino, Amalia Guglielminetti, Carlo Chiaves, Guido Gozzano, Carlo Vallini, Nino Oxilia, Giovanni Croce.   

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