Dopo dieci anni ritorno
Ne la mia città natale.
Deh, come ne ‘l nuovo soggiorno,
nulla parmi a ‘l vecchio eguale!
Mutate le case, le strade,
le insegne, - ma più le persone:
odor di sfiorite corone
l’aria ed il mare pervade.
Odore di vecchie cose
àlita da le porte:
pianto di cose corrose,
sorriso di cose morte.
I bimbi d’allora, gli eguali,
non li riconosco più:
quali sono vecchi, e quali
son dileguati laggiù…
laggiù, ne la correntia
de ‘l Tempo, che tutto muta;
o laggiù, su la grigia via
de i Morti, oltre il tempo sperduta!
Antonio Cippico
(Dalla rivista "Poesia", maggio/giugno 1905)
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