![]() |
Piatto anteriore di "Natura e anima" |
Olinto Dini nacque a Castelnuovo di Garfagnana nel 1873 e vi morì nel 1951. Di nobili origini, studiò dapprima a Lucca, poi a Pisa, dove si laureò in Lettere. Professò l'insegnamento in svariati istituti scolastici prima di ritirarsi, a soli 47 anni, nella sua terra natale. Pubblicò molti volumi di poesie, a cominciare dal 1900, fino all'anno della sua morte. Sebbene le sue liriche, spesso in forma epigrammatica, posseggano molte qualità e si leggano volentieri, fu sempre ignorato dai più, e fu conosciuto soltanto dai pochi (avveduti) suoi estimatori.
Opere poetiche
"Alcune poesie", Mariotti, Pisa 1900.
"Poesie", Bemporad, Firenze 1902.
"Nuove Poesie", Rosa, Castelnuovo Garfagnana 1903.
"Sonetti apuani", Rosa, Castelnuovo Garfagnana 1905.
"Fremiti e sogni", Lapi, Città di Castello 1909.
"Due Vite", Lapi, Città di Castello 1914.
"Vita e Sogno", «L'Eroica», Milano 1920.
"Natura e anima", «L'Eroica», Milano 1926.
"Epigrammi lirici", «L'Eroica», Milano 1928.
"Ombre e Fulgori", «L'Eroica», Milano 1929.
"Dal mio Romitaggio", «L'Eroica», Milano 1932.
"Biancofiore", «L'Eroica», Milano 1933.
"Tormenti e Consolazioni", «L'Eroica», Milano 1934.
"Voci della mia Sera", «L'Eroica», Milano 1937.
"Fervori e Raccoglimenti", «L'Eroica», Milano 1938.
"Fonte Vivo", «L'Eroica», Milano 1942.
"Contrasti e Armonie", «L'Eroica», Milano 1948.
"Dal Villino dei Sogni", «L'Eroica», Milano 1950.
"Quattro Poemetti", «L'Eroica», Milano 1951.
"Poesie", Edizioni d'Arte, Bergamo 1971.
Presenze in antologie
"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (pp. 356-357).
"Adunata della poesia", seconda edizione, a cura di Arnolfo Santelli, Editoriale Italiana Contemporanea, Arezzo 1929 (pp. 236-238).
Testi
DOPO IL NEMBO
Spiovve; e col nembo dileguò la mia
malinconia.
Ho lieto il cuore, ho fresche le pupille,
e novello m'appar questo che tante
volte ho percorso silvano cammino.
Guardo e sorrido; e all'anima sognante
mi son le stille della pioggia stille
di rugiada, e m'è il vespero un mattino.
(Da "Dal mio romitaggio")