Ho ritrovato un buon numero di poesie che trascrissi chissà quanti anni fa, probabilmente da alcune riviste sconosciute o da vecchie antologie. Eccone una, il cui autore (Aloè Berinto) mi è totalmente ignoto; eppure in pochi versi riesce perfettamente a descrivere le illusioni umane, paragonate alle fragili bolle di sapone che nascono a seguito di un soffio leggero, volano per pochi secondi nel vento e quindi si spengono, lasciando - unica ed effimera traccia della loro esistenza - lievissima macchia nel terreno; il poeta vede queste macchie di sapone liquido come lacrime umane: cadute dagli occhi di chi è ormai totalmente disilluso e rimpiange, commovendosi, i suoi meravigliosi sogni irrealizzati.
Come le bolle di sapone
sono irradiate e fragili
le umane illusioni:
giocano col vento,
si spengono
e lacrime diventano.
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