domenica 14 luglio 2024

Condizione

 La brevissima poesia di Giorgio Caproni (1912-1990) intitolata Condizione parla di un uomo estremamente solo e chiuso in se stesso; quest'uomo non parla più con nessun essere vivente, ma instaura un dialogo con le persone care che gli sono venute a mancare: forse è, ormai, l'unico rifugio che gli rimane per non cadere nella pazzia. Il 2° verso di Condizione, accentua uno stato di completo (e anche volontario) isolamento dell'uomo, mentre i successivi due versi, parlano di ragioni e di torti personali che, in una situazione in cui è praticamente impossibile confrontarsi e confessarsi con chiunque, non hanno più valore, né senso. Nel 5° verso Caproni torna a sottolineare la condizione di assoluta solitudine dell'uomo, e la stanza "vuota" sembra voler significare che neppure il protagonista della poesia riesca a riempirla, tanto si sente fuori dalla vita. Nell'ultimo verso, si rende finalmente noto che l'uomo sta parlando. Ovviamente non può parlare con esseri viventi che non ci sono, né ci saranno nel resto della sua vita; quindi il suo dialogo è con i morti: le persone care venute a mancare da tempo, che lo hanno amato e che lui amava, probabilmente quando faceva parte di una famiglia. 

Lo stato di completa solitudine, spesso è una situazione molto dura da affrontare; ogni essere umano che la vive per svariati motivi non sempre riconducibili ad una propria volontà, reagisce a modo suo. Chi ci convive senza particolari problemi; chi la soffre ma stoicamente continua a vivere e se ne fa una ragione; chi non riesce a sopportarla e, magari dopo aver tentato di eluderla, si ritrova prigioniero di essa. In quest'ultimo caso, per evitare uno stato di pazzia, la mente umana cerca un rifugio, una via d'uscita che quasi sempre coincide con una fuga dalla dura realtà; così si finge - quasi fino a pensare che sia vero - di non essere soli, ma di avere ancora attorno le persone che più ci stavano a cuore e che, purtroppo, sono andate via per sempre. Così si può finire col parlare con una fotografia, e magari si è sicuri che in quella fotografia si celi l'anima di una persona particolarmente cara, che ascolta le nostre parole in silenzio. E la vita, in qualche modo, continua.




CONDIZIONE


Un uomo solo,

chiuso nella sua stanza.

Con tutte le sue ragioni

tutti i suoi torti.

Solo in una stanza vuota,

A parlare. Ai morti.


(da "Poesie 1932-1986", Garzanti, Milano 1993, p. 303)

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