sabato 13 luglio 2024

Alcune opinioni personali sulla poesia

 La mia passione, praticamente esclusiva, per la poesia italiana, non m'induce affatto a pensare che in altre nazioni e in altre lingue non esistano versi più belli di quelli nostrani. Tutt'altro. Sono perfettamente conscio del fatto che, storicamente parlando, paesi come la Francia e la Germania - ne potrei citare anche altri - hanno avuto poeti eccezionali, probabilmente migliori dei nostri (soprattutto, mi vien da pensare al XIX secolo). Ciò che mi ha indotto a preferire di gran lunga la poesia in lingua italiana è la mia scarsa (per non dire nulla) conoscenza delle altre lingue. Sono convinto del fatto che, per apprezzare a pieno una poesia, sia necessario avere un'assoluta padronanza della lingua in cui tale poesia è stata scritta. Questo discorso è ancor più valido se si parla di forme chiuse. Per fare un esempio, quando leggo dei versi tradotti in italiano, che originariamente furono scritti in lingua inglese o francese, mi accorgo che questi versi perdono qualcosa della loro originalità e, nello stesso tempo, acquisiscono degli elementi che appartengono al traduttore. 

Nella prosa - purché non si tratti di prosa poetica - questo sostanziale difetto si riduce alquanto, o, comunque, non è determinante nella valutazione della qualità e della originalità del testo, perché quest'ultimo si pone un diverso obiettivo: la narrazione di una qualsivoglia vicenda. 

Anche la poesia dialettale, purtroppo, non mi ha mai attirato (se si eccettuano alcune poesie napoletane e romanesche). In questo ambito, però, più che dei limiti nella conoscenza linguistica, si tratta di gusto personale. 

C'è, infine, una terza categoria: le poesie non italiane che diventano canzoni nella loro lingua originale, e poi sono tradotte da cantautori italiani nella nostra lingua. Come ho già detto in passato, parlando di canzoni (o sarebbe meglio dire canzonette), la presenza di una base musicale confonde e contamina il genere poetico, che rimane tale solamente quando ci si trovi davanti a parole nude, scritte o stampate su carta.

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