domenica 3 settembre 2023

Le poetiche nella poesia italiana decadente e simbolista

 

Con l’argomento “poetiche”, ho voluto riunire delle composizioni in cui il poeta dichiara esplicitamente o meno le sue scelte individuali nel modo di comporre versi, ovvero tutto ciò che predilige, che gli sta più a cuore o che ritiene maggiormente importante; in alcuni casi si tratta di vere e proprie autopresentazioni, nelle quali non mancano degli atteggiamenti narcisistici. Ciò che ho appena detto non vale per i poeti crepuscolari, che negano addirittura di essere dei poeti, sottostimandosi quasi con fiero compiacimento, e affermando di essere ben poca cosa rispetto ai vati che in quel preciso periodo storico attiravano maggiormente l’attenzione del pubblico della poesia. Particolarmente interessante e affascinante, a me sembrano i versi di Giovanni Camerana, che qui dichiara la sua appassionata ricerca di una poesia misteriosa, quasi inafferrabile, percepita soltanto da pochi eletti, tramite alcuni simboli che la natura offre agli occhi di coloro - i pochi - che riescono ad individuarli.

 

 

Poesie sull’argomento

 

Rosario Altomonte: "Non è per me!" in «Marforio», marzo 1904.

Giovanni Camerana: "Cerco la strofa che sia fosca e quieta" in "Poesie" (1968).

Sergio Corazzini: "Desolazione del povero poeta sentimentale" in "Piccolo libro inutile" (1906).

Ettore Cozzani: "Preludio" in "Poemetti notturni" (1920).

Federico De Maria: "Magia" in "Poesia", novembre 1908.

Beniamino De Ritis: "Commiato" in "Nell'orto degli ulivi" (1908).

Giuliano Donati Pétteni: "Vengo da strane lontananze..." in "Intimità" (1926).

Luisa Giaconi: "A Cherilo" in "Tebaide" (1912).

Giulio Gianelli: "Mentre l'esilio dura" in "Mentre l'esilio dura" (1904).

Cosimo Giorgieri Contri: "Domanda vana" in "La donna del velo" (1905).

Corrado Govoni: "Sesamo, apriti!" in "Gli aborti" (1907).

Giorgio Lais: "Commiato" in "Prometeo", gennaio 1906.

Fausto Maria Martini: "Mia terra, mia labile strada" in "Le piccole morte" (1906).

Nino Oxilia: "O le mie strofe..." in "Canti brevi" (1909).

Aldo Palazzeschi: "Chi sono?" in "Poemi" (1909).

Giuseppe Piazza: "Proemio" in «La Vita Letteraria», marzo 1907.

Romolo Quaglino: "Intermezzo" in "Dialoghi d'Esteta" (1899).

Salvatore Quasimodo: "La poesia" in "Bacia la soglia della tua casa" (1981).

Yosto Randaccio: "Divento poeta" in "Poemetti della convalescenza" (1909).

Emanuele Sella: "L'Arte ed il Sogno" in "Monteluce" (1909).

Emanuele Sella: "Vanitas vanitatis" in "L'Ospite della Sera" (1922).

Giuseppe Vannicola: "Corde della grande Lira" in «Leonardo», agosto 1906.

 

 

 

Testi

 

CERCO LA STROFA CHE SIA FOSCA E QUETA

di Giovanni Camerana

 

  Cerco la strofa che sia fosca e queta

Come il lago incassato entro la neve;

Ier vidi il lago, ed era il cielo greve,

Tetra la sponda e bianca la pineta.

Cerco la strofa che sia cupa e queta.

 

  L’acqua pareva d’ombra, e riflettea

Gli spetri capovolti delle piante.

Tutto era spetro; — delle cose sante

L’alito per la triste aura fremea.

Cerco la santa strofa e l’alta idea.

 

  Cerco la vaga strofa, indefinita

Come una lenta linea di montagna

Quando incombe la nebbia, e la campagna

Piange dell’anno la fuggente vita;

Cerco la grigia strofa indefinita,

 

  La indefinita strofa orizzontale,

In cui si volga, con cadenza blanda,

Come sui mesti orizzonti, in Olanda,

Dei pensosi mulini a vento l’ale,

Il fascinante sogno sepolcrale.

 

(da "Poesie", Einaudi, Torino 1968, p. 31)

 

 

 

 

VENGO DA STRANE LONTANANZE...

di Giuliano Donati Petteni

 

Vengo da strane lontananze e ancora

riprenderò domani il mio cammino.

Da dove, verso dove? Ecco è vicino

forse il mio giorno e l'anima l'ignora.

 

Ma tu mi dici: "Della primavera

cogli le rose, è voluttà d'un fiore

la vita, ed abbandonati all'amore

poichè langue nei cuori una chimera.

 

Sorridi. La speranza un nuovo giorno

dischiude, credi al sogno che s'implora;

l'amor accogli quando fa ritorno:

nulla è perduto e non passata è l'ora."

 

Ma tace in me placato ogni desio,

e guardo, là, sul fiume della vita,

in disparte, pel mare dell'oblio

degli uomini la triste dipartita.

 

E nulla chiedo. Al cuore non bisogna

più nulla. In me s'è spenta la passione

e dolce m'è questa rassegnazione

d'anima che non piange e che non sogna.

 

(da "Intimità", Zanichelli, Bologna 1926, pp. 26-27)

 



domenica 27 agosto 2023

La poesia di Alessandro Parronchi

 

Ritengo che Alessandro Parronchi (Firenze 1914 – ivi 2007) sia uno dei migliori poeti italiani del XX secolo, soprattutto in considerazione dei versi da lui scritti e pubblicati a partire dalla metà del secolo da poco conclusosi. L’excursus poetico di Parronchi mostra delle mutazioni anche piuttosto drastiche; infatti, le prime tre raccolte del poeta fiorentino - che attraversano tutto il quinto decennio del Novecento - debbono essere ricondotte a quell’ermetismo tutto toscano e in particolare fiorentino, che le accomuna alle opere poetiche uscite, su per giù negli stessi anni, di Mario Luzi e Piero Bigongiari. Ma, a partire da L’incertezza amorosa (1952), la poesia di Parronchi perde gran parte delle peculiarità iniziali, evidenziando una sempre più limpida chiarezza; da qui in poi, come dicevo all’inizio del post, i suoi versi – che spaziano su varie tematiche: dall’amore all’attualità, dalla natura alla religiosità – si mostrano in tutta la loro bellezza, anche quando il poeta esterna in modo lampante le sue preoccupazioni, i suoi timori e, più raramente, la sua rabbia verso un’umanità che lui non comprende. Difficile è stato per me scegliere soltanto tre poesie dall’intera opera poetica di Parronchi (le trascrivo dopo l’elenco delle sue raccolte poetiche), poiché sono moltissime quelle che amo e che rileggo spesso, dai due volumi che le raccolgono in toto.

 

Alessandro Parronchi

 


Opere poetiche

 

“I giorni sensibili”, Vallecchi, Firenze 1941.

“I visi”, Edizioni di «Rivoluzione», Firenze 1943.

“Un’attesa”, Guanda, Modena 1949.

“L’incertezza amorosa”, Schwarz, Milano 1952.

“Per strade di bosco e città”, Vallecchi, Milano 1954 (nuova ed. Polistampa, Firenze 1994)

“Coraggio di vivere”, All’Insegna del Pesce d’Oro, Milano 1956.

“La noia della natura”, «Quaderni del Critone», Lecce 1958.

“Coraggio di vivere” (nuova ed. ampliata), Garzanti, Milano 1961.

“L’apparenza non inganna”, Scheiwiller, Milano 1966.

“Pietà dell’atmosfera”, Garzanti, Milano 1970.

“Umori”, Galleria Pananti, Firenze 1978.

“Replay”, Garzanti, Milano 1980.

“Prime e ultime”, Edizioni Pandolfo, Padova 1981.

“Ombra mai fu”, Galleria Pananti, Firenze 1982.

“Intime”, bidiellepi, Urbino 1983.

“Expertise per Vittorio”, Scheiwiller, Milano 1986.

“Climax”, Garzanti, Milano 1990.

“Il rispetto della natura”, Galleria Pananti, Firenze 1990.

“Quale Orfeo?”, Galleria Pananti, Firenze 1991.

“L’incertezza amorosa” (nuova ed. ampliata), Galleria Pananti, Firenze 1992.

“Nuovo cammino”, Galleria Pananti, Firenze 1994.

“Diadema – auto antologia 1934-1997”, Mondadori, Milano 1998.

“Le poesie” (2 volumi), Polistampa, Firenze 2000.

 



 

 Testi

 

ANCORA INVERNO

 

Fiochi albori rasentano la strada,

rigido è il biancospino alle ringhiere

delle ville deserte, un’eco solo

della lor vita rompono i latrati

la pace della notte: ecco, una lampada

che nessuno ha sospeso arde, scintilla

a un ignoto balcone.

E dai palazzi strascica nel lume

di luna una lontana

brigata, un soffio di scirocco porta

rumore di fontane

da una valle scoscesa fra gli ulivi.

Frammenti di bei giorni illuminati

e di prati portati via dal vento

risorgono indecisi... Sarà giorno!

Altre luci più rosa già al crepuscolo

son prossime, a me care

anime nel fruscìo

degli alberi sorridono in segreto.

 

(da "Le poesie", Polistampa, Firenze 2000, vol. I, p. 33)

 

 

 

 

LE TRE ETÀ

 

Fanciullo, spesso m'isolavo

dai giuochi dei compagni, non di rado

in appartati soliloqui il senso

delle cose indagando, abbrividivo

qualora un teschio s'affacciasse a una parete

o nei sogni risorgesse improvviso.

 

Vecchio, ancora m'affascina il segreto

della natura. E quando riattraverso

le montagne per cui passai fanciullo,

mi sorprende indicibile bellezza,

m'incanta inaspettata meraviglia,

e più che vado avanti più scopro

problemi inesauribili a cui manca

spazio. Ed anche, mi sembra, a questa età,

meditare la morte, solo un lusso

che i frati, o i saggi, possono concedersi.

 

Quello di cui non seppi

serbare l'essenza

fu il tempo dell'amore,

frutto maturo

subito dissolto...

Le corse a perdifiato

le passeggiate al vespero, la luna

alta sopra la casa,

le notti insonni, gl'incensi bruciati

alle dee mattutine,

nulla ne serbo. Perché quei momenti

eran sempre al di là del desiderio

o già trascorsi. Un caro

volto sulle mie mani s'accostava

ma per affondare

nel buio del passato, il dolce fianco

che oscillava al mio fianco era realtà

oltrepassata prima di raggiungerla.

 

(da "Le poesie", Polistampa, Firenze 2000, vol. II, p. 417)

 

 

 

 

O MERLO CHE SALTELLI...

 

O merlo che saltelli allegro al bordo

della via e al nostro rapido passaggio

non rinfili d'un balzo nella siepe,

non temere soltanto il cacciatore.

Ogni presenza d'uomo è a te nemica.

Cerca scampo al tuo vivere, Francesco

da tanto abbandonò queste contrade

e non ritorna più. Tieni presente

che in ogni uomo è in potenza un assassino.

 

(da "Le poesie", Polistampa, Firenze 2000, vol. II, p. 617)

 

domenica 20 agosto 2023

Crepuscolo di libeccio

 

Crepuscolo violento

già preso dall'ansia

di una notte di vento;

e l'ultima luce azzurrina

di un lembo di cielo

è spenta da un cortinaggio

di nubi consumate

da un tediosissimo viaggio.

E nell'aria tremante

passano brevi folate,

alito febbricitante

di giornate malate

rabbia imprecante

di ore dannate;

aliti di veleno

sopra le cose terrene

ch'erano così serene

nel giorno sereno.

Crepuscolo malato

di un male indefinito,

mezzo annuvolato

cielo scolorito,

scolorita città

presa da sconsolazione;

dal grido di disperazione

dell'aridità.

 

[1927]

 



 

La poesia che ho riportato in questo post, intitolata Crepuscolo di libeccio, è di Gaetano Arcangeli (Bologna 1910 – ivi 1970), e fu pubblicata per la prima volta in volume, nel 1939, all'interno della raccolta di poesie e prose Dal vivere che uscì presso l'editore Testa di Bologna. Io l'ho trascritta dalle pagine 78 e 79 della ristampa di questa opera prima (per Arcangeli, allora diciannovenne, fu sostanzialmente il debutto nella letteratura italiana), che vide di nuovo la luce nel 1994, grazie all'editore Scheiwiller di Milano, il quale, nei successivi anni, ripubblicò, volume dopo volume, l'intera opera poetica dello scrittore bolognese.

I versi descrivono un crepuscolo particolarmente movimentato, a causa di un vento fastidioso, di libeccio o garbino (proveniente da sud-ovest) che trasmette sensazioni negative al poeta. Non è precisata la stagione, e neppure il luogo, ma s'intuisce che tale avvenimento si svolga nei pressi del capoluogo emiliano, probabilmente durante l'estate; è possibile invece sapere che i versi furono scritti nel 1927 - come sta a dimostrare l'anno riportato all'interno delle parentesi quadre in calce alla poesia -. Come dicevo, le sensazioni provate dal diciassettenne poeta sono negative, e trasmettono allo stesso inquietudine, ansia e tristezza. Si preannuncia una notte ventosa, e le nubi sopraggiungenti appaiono consumate dal lungo e noioso viaggio che hanno fatto per giungere proprio lì. Si avvertono delle brevi folate di vento, tutt'altro che piacevoli perché talmente calde da far pensare al poeta che provengano direttamente dall'inferno. La giornata, prima di quel momento, era stata serena e tranquilla; ma ora la situazione è cambiata drasticamente, e, con lo scemare della luce, il cielo si è scolorito, a causa delle sopraggiunte nuvole, immettendo una sorta di sconsolatezza negli animi, e una conseguente disperazione causata dall'aridità. Quest'ultimo sentimento, forse non è riferito soltanto al tempo ed al luogo, ma anche all'anima del poeta.

lunedì 14 agosto 2023

Elenco di poeti dal sito "Opal Libri antichi"

 Ecco un elenco di poeti, con delle informazione bio-bibliografiche più che altro riguardanti le loro opere in versi, che stilai qualche anno fa, quando il sito "Opal Libri antichi" digitalizzò una enorme quantità di volumi che si trovano nella Biblioteca Storica di Ateneo "Arturo Graf" di Torino. Inutile dire che fu una grandissima opportunità per me, riuscire a leggere una notevole quantità di libri scritti e pubblicati da poeti italiani quasi o del tutto sconosciuti,  più o meno rientranti nell'area temporale che maggiormente mi appassiona (tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo). Tra questi, notai subito che ce n'erano molti da me ignorati totalmente; per tale motivo volli creare questo elenco, cercando di reperire maggiori informazioni possibili riguardanti la loro vita e le loro opere poetiche. A proposito di quest'ultime, quelle che appaiono nell'elenco sottostante, sono le stesse che è possibile leggere o scaricare dal sito di "Opal Libri antichi". Concludo avvertendo che non si tratta di un elenco completo, poiché, quasi certamente mi è sfuggito più di un poeta presente nel sito suddetto; infine, sicuramente vi sono anche dei poeti che non figurano in "Opal Libri antichi", e che aggiunsi all'elenco perché riuscii a reperire alcune delle loro opere in versi digitalizzate, da altri siti.





Abdòn V. Micillo (Aldo C. Lombini 1891-?): "Versi" (1911).

Adoari Manfredo (?-?): "Versi" (1905).

Agostini Vincenzo (?-?): "Ore di sole" (1907).

Alberti Luisa (Treviso 1869-?): "Le ascensioni spirituali dell'eros" (1906).

Alibrandi Giuseppe (1868-?): "Liriche" (1892), "Versi" (1894).

Alterocca Arnaldo (1885-1959): "Vigilia d'armi" (1904).

Amantea Mannelli Filippo (1878-1964): "Come le nuvole" (1905).

Amato Gaetano (?-?): "Eco" (1911).

Annibaldi Riccardo G. (?-?): "Sinfonia bianca" (1909).

Aragona Carlo Tommaso (?-?): "Parvula" (1895), "Le visioni" (1899).

Ardizzone Zino (Scordia, 1882-?): "Catharsis" (1903), "Canti stellari" (1920).

Argentieri Cosimo (?-?): "Tramonti" (1906).

Arullani Vittorio Amedeo (1866-1912): "Canti senz'echi" (1899), "Brevi estri" (1910).

Atria Nino (1865-1942): "Fremiti" (1912).

Baccari Carlo (1878-1978): "Il Fiore de la Tempesta" (1906), "Le fuggitive" (1928).

Bachi Agostino (1853-1915): "Motivi malinconici" (1908).

Balbo Fausto (1886-1912): "Canti lirici" (1905).

Barbaro Forleo Alfredo (1856-?): "Sonetti dell'anima" (1904), "Il Libro dell'anima" (1904), "Sogni dell'anima" (1905).

Battelli Italo (1884-?): "Sursum" (1911).

Bazzi Francesco (?-?): "Pallidi fiori d'ombra" (1905).

Bellotti Giovanni (?-?): "Vecchie semplici cose" (1911).

Belluso Alfio (1855-1903): "Cerere" (1899).

Benini Vittorio (?-?): "Sonetti" (1900), "Nuovi sonetti" (1902).

Berardi Cirillo (?-?): "Primi canti" (1905).

Bernardini Marzolla Antonio (?-?): "Dal deserto" (1913).

Bertolotti Luigi Waldemaro (?-?): "Evocazioni" (1912).

Biagi Vincenzo (?-?): "Voci dell'anima" (1905).

Bianchi Adolfo (?-?): "Preludi" (1912). 

Bianchi Umberto (?-?): "Arpeggi" (1908).

Bocchi Giuseppe (?-?): "Il libro delle Evocazioni" (1907).

Bologna Lucio (?-?): "Scatti" (1900).

Bonci Francesco (?-?): "Sonetti" (1888), "All'acquaforte" (1901).

Borgese Maria, nata Freschi (1881-1947): "I Canti dell'alba e della sera" (1909).

Borra Dionisio (1886-1972): "Come la fonte" (1913).

Borsi Ada (1869-1914): "Raggi e penombre" (1903).

Brighenti Rosa Cesare (1880-?): "Prime poesie" (1908), "I canti della vita e della morte" (1908), "I sogni delle Stagioni" (1908), "Sul limitare dei sogni" (1909), "Bagliori antelucani" (1914).

Bruzio Bruto (?-?): "Verso la luce" (1911).

Buronzo Vincenzo (1884-1976): "Canti innocenti" (1913). 

Cadeddu Devilla Pietro (?-?): "Lamenti d'arpa" (1892).

Cafaro Pasquale (1876-1970): "Filigrane" (1908).

Calanchi Riccardo (amico di G. Pascoli): "Versi" (1894).

Calcara Aniello (1881-1961): "Eros" (1912).

Calcaterra Carlo (1884-1952): "L'alba di Wassili Wereschtschagin" (1906), "Chieri dalle cento torri" (1907).

Calderaro Pietro Ernesto (?-?): "Visioni crepuscolari" (1912).

Calì Carmelo (1870-?): "La festa dei fiori" (1888).

Calvi Giusto (1865-1908): "Ore d'ozio" (1892), "Versi" (1909).

Campanozzi Antonio (?-?): "Fides" (1900).

Cantone Michele Angelo (?-?): "Sonetti eterni" (1903), "Poesie" (1921).

Cappiello Francesco (1890-1971): "Poesie liriche" (1912).

Caracci Franco (1881-1960): "Campane a sera" (1912).

Carlesi Ferdinando (1879-1966): "Versi" (1901).

Carlini Lamberto (?-?): "La corona dei mesi" (1912).

Carlomagno Vincenzo (?-?): "Dall'ombra alla luce" (1908).

Carnesi Peppino (?-?): "I canti dell'agonia" (1908).

Carolinga Lina (?-?): "Crisantemi" (1907), "Lilla e viole" (1907), "Ore d'ozio" (1908).

Carrieri Giuseppe (1889-1963): "Tepori e fiamme" (1907), "Fantasime" (1909).

Castiglioni Vitalis Argia: "Non invano" (1896).

Castorina Sanfilippo Sina (?-?): "Liriche" (1903).

Caversazzi Ciro (1865-1947): "Pathos" (1893).

Ceccaroni Guido (?-?): "Aere nativo" (1899).

Celotti Temistocle (?-?): "Voci dell'anima" (1910).

Cerrina Giuseppe (1882-1959): "Le campane dell'alba" (1905), "Primavera montana" (1907), "I gigli sono fioriti" (1909).

Cerulli Eugenio (?-?): "Solitudine" (1898).

Cesareo Placido (1862-1908): "Rime giovenili" (1894).

Chilovi Pio (?-?): "L'alba d'un sogno" (1903).

Chistoni Paride (1872-1918): "Primaverine" (1899), "Ghirlandella" (1901), "Ritmi di Valdimagra" (1906), "La leggenda de' fiori d'arancio" (1909), "Mimi" (1909), "Carmi della città d'oro" (1914), "Canti di gloria" (1917).

Ciaccio Giuseppe (?-?): "Aure" (1911).

Cinzia Alba (Caldi Scalcini Alba Cinzia 1870-?): "La sposa dei cantici" (1892), "Odi civili" (1895), "Voci dai lari" (1908).

Cioci Alberto (1867-1925): "Su l'ali del Dio" (1899).

Cleopazzo Eduardo (?-?): "Versi" (1902).

Coccon Bussolin Laura (?-?): "In cerca di luce" (1906).

Coli Ugo (?-?): "Tenera germina" (1904).

Colosi Giuseppe Maria (?-?): "Le musiche dell'anima" (1912).

Compans di Brichanteau Alessandro (1877-1903): "Crisantemi" (1900).

Conti Oreste (?-?): "Liriche" (1910).

Cordaro Carmelo (?-?): "Canzoniere" (1902).

Costa Enrico (1841-1909): "In autunno" (1895).

Cozzi Carlo (?-?): "Dalle rive dell'Adige" (1888), "Secolo nuovo" (1898), "L'ideale nei secoli" (1900), "Sonetti di Venezia" (1901), "Valle Rendena" (1906).

Crescimanno Giuseppe (1857-?): "Foglie sparse" (1896).

Crespi Achille (?-?): "Primi saggi poetici" (1904).

Curtarelli Tiberio (?-?): "Murmuri" (1910).

Cutino Salvatore (1884-1965): "I canti de l'alba" (1910).

Da Catana Salvatore (?-?): "Ultimi versi" (1900).

De Benedetti Ferdinando Augusto (1872-?): "Al vento!" (1902).

De Bernardinis Ettore (?-?): "Fiori e sogni" (prose, 1907)

De' Ghilberti Beatrice (?-?): "Fiori di bosco" (1905).

De Leva Angelina (?-?): "Foglie d'edera" (1894), "Lacrime" (1896). 

De Seta Titta (?-?): "Audacie" (1906).

De Titta Cesare (1862-1933): "Nella vita oltre la vita" (1900).

Del Vivo Catello (?-?): "Dolores" (1896), "La vita e la morte" (1896).

Delpiano Giuseppe (?-?): "Versi sparsi" (1895).

Deni Cecilia (1872-1934): "Verso l'erta" (1900), "Idillj e scene" (1903).

Di Giulio Umberto (1886-?): "Vecchie canzoni" (1907).

Di Paolo Celestino (?-?): "Autunno" (1894).

Diani Ugo (1893-1914): "Il primo alloro" (1911).

Dina Achille (?-?): "Bandiere ed amori" (1899).

Donadoni Eugenio (1870-1924): "Versi" (1892).

D'Onufrio Felice (?-?): "Liriche" (1896).

Emanuele Angelo (?-?): "Primo canto" (1900).

Fabris Giuseppe Andrea (1866-1912): "Nell'ombra" (1896), "Rimpianto" (1898).

Fallanca Alberto (?-?): "Cielo e terra" (1905).

Fanciullacci Torello (1879-?): "Frammenti vissuti" (1913). 

Fanna Guido (?-?): "Migrazioni" (1895).

Fasiani Annibale (?-?): "I canti degli umili" (1904).

Federici Silvio (?-?): "Poesie" (1900), "Altre poesie" (1900).

Ferrara Franz (?-?): "Venti di fronda" (1913).

Ferrari Giuseppe Michele (1862-1941): "Una ghirlandetta" (1899).

Filiti Giustino (1881-1938): "Voci de l'anima" (1907).

Fino Saverio (1874-1937): "Versi" (1895).

Fioravanti-Bosi Massimo (1863-?): "Il canzoniere di un contadino" (1904).

Flamini Zoraide (?-?): "Dall'ombra" (1910).

Gadola Euple Luisa (1881-?): "Le mie note d'amore" (1903).

Garlanda Federico (1857-1913) "Versi" (1915).

Gellona Ernesto (?-?): "Prime rose" (1904), "I poemetti della bontà" (1908).

Geraci Giuseppe (?-?): "Derelicta" (1893).

Gerelli Enrico (1876-?): "Nel metro odiato" (1900).

Giacobini Enrico (?-?): "Tempre" (1899).

Giacomelli Guido (?-?): "Liriche" (1898).

Giacomucci Francesco (1872-1950): "Veli" (1898).

Gianella Aristide Marino (1878-1961): "Suora Luce" (1904), "Serenità , Ultime lettere" (1907).

Giannelli Salvatore (?-?): "Nuove liriche" (1906).

Gigli Giuseppe (1863-1921): "Visioni e paesi" (1911).

Giovannini Antonio (?-?): "Due lutti" (1896).

Giuliano Salvatore (1888-1909): "Alloro giovine" (1905), "Le ore mattutine" (1907).

Gnoli Tommaso (1874-1958): "Prime rondini" (1898).

Graffeo Domenico (?-?): "Battaglie" (1894), "Natura" (1898).

Granelli Armando (1887-1947): "Cattivo umore" (1910).

Grassi Francesca (?-?): "Fiori morti" (1900).

Grassi Giovanni (?-?): "Fremitus cordis" (1904).

Grassi Michele (?-?): "Verso la luce" (1898).

Grassi Panebianco Giuseppe (?-?): "Lacrymae rerum" (1899)

Gualino Riccardo (1879-1964): "Poesie" (1904).

Guarrera Vincenzo (?-?): "Fede e scienza" (1910).

Hivasco Silvio (?-?): "In solitudine robur" (1899).

Imbert Gaetano (1862-?): "Versi" (1897).

Jona Elio (1884-1941): "Germina" (1906).

Kessler Vanni (?-?): "Le malinconie dell'inverno" (1908).

Kulczycki Sigismondo (1875-1929): "O beata solitudo" (1901).

Laskaro (?-?): "Eliotropi" (1905).

Latini Giovanni (?-?): "Voci d'amore e di dolore" (1908).

Lazzari Marino (1883-1975): "A pie' del monte" (1907).

Lazzerini Melani Ettore (?-?): "Liriche" (1902).

Lenti Ugo (?-?): "Lauri e cipressi" (1904), "Ulivi" (1904).

Lentini Cipolla Giovanni (?-?): "Hiemalia" (1909).

Lenzoni Alfredo (?-?): "L'aurora" (1912).

Levi Ettore (?-?): "Luce di sogno" (1907).

Lidi Arrigo (Colonnelli Aldo Maria 1866-?): "Candida notte" (1905).

Longo Giuseppe (1881-1942): "Rispondenze" (1902).

Lori Antonio (?-?): "Nei campi" (1898).

Mabellini Adolfo (1862-1939): "Fantasie macabre" (1893).

Macchioro Vittorio (1880-1958): "Odi e sonetti" (1904).

Magnani Carlo (?-?): "Rime" (1908).

Magni Ettore (?-?): "Canti nomadi" (1908).

Majelli Giuseppe Fausto (?-?): "Fiori selvaggi" (1899).

Malattia Giuseppe (1875-1948): "Edelweiss" (1904), "Le laudi della Valcellina" (1911).

Malia (?-?): "Olivi e mare" (1909).

Mancini Alfredo (?-?): "Dall'urna dei ricordi" (1922).

Manfredi Mario (?-?): "Rododendri" (1910).

Mantellini Domenico (1875-?): "Su l'orlo" (1911).

Mantovani Dino (1862-1913): "Volontà" (1891).

Marchesani Giuseppe (?-?): "Lyra hebes" (1907).

Marchesi Giovanni (?-?): "Le mie liriche" (1895).

Marcone Giuseppe (?-?): "Echi" (1896).

Mari Giovanni (?-?): "Wagner" (1900), "I Presagi" (1906).

Marti Luigi (1855-1911): "Dalle valli alle vette" (1902).

Martinetti Corrado (1872-1953): "Ridolenze" (1905).

Marylka (Carrassi Maria Antonietta 1877-?): "Fra le tenebre e la luce" (1905).

Masoni Alfredo (1858-1941): "Poesie" (1907).

Meli Giuseppe (?-?): "Alba Nova" (1903).

Melzi D'Eril Guido (1871-1962): "Visioni fuggitive" (1905).

Mendicini Poggiali Paride (?-?): "Poesie varie" (1905).

Mercadante Vito (1873-1936): "Castelluzzo" (1904), "Nostalgia" (1904).

Merolli Enea (1879-1963): "Versi" (1907).

Messana D'Angelo Giuseppe (1895-1942): "Sugli altari e nella polvere" (1913)

Millimaggi Giovanni (1887-?): "Le offerte" (1907).

Mineo Sebastiano (?-?): "La canzone del Mandorlo" (19..).

Monachelli Francesco Giuseppe (?-?): "Alta mente" (1907), "Infinito amore" (1907).

Monti Umberto (1882-1968): "Il canzoniere minuto" (1911).

Mulè Francesco Paolo (1870-1947): "Canti" (1938).

Munzone Sebastiano (1878-?): "Rovine del mare" (1907).

Musatti Alberto (1882-1960): "Eco familiare" (1901), "La Rosa dei Venti" (1906).

Muzio Piero (?-?): "L'anima e le cose" (1914).

Napolitano Giovanni (1883-1955): "Il fiume invisibile" (1924).

Noelli Algide (1870-1954): "Voci sommesse" (1903).

Novara A. (?-?): "Sonetti" (1906).

Omnis E. A. (Ardu Onnis Efisio, 1867-1907): "Anch'io" (1901), "D'oltre tomba" (1905).

Ortolani Giuseppe (1872-1958): "I canti morituri" (1896).

Ortolani Tullio (1869-?): "Vox in deserto" (1895), "Canti della bontà" (1897), "In solitudine" (1899).

Ottolenghi Carlo (?-?): "Verso la luce" (1900).

Paganello Virgilio (?-?): "Intime" (1920).

Pagano Lucia (?-?): "Le ali del sogno" (1910).

Palanca Romualdo (?-?): "Parvula" (1902), "I canti dell'aurora" (1907).

Palomba Ottorino (?-?): "Ombre del passato" (1907).

Pandora Ferruccio (Perri Francesco, 1885-1974): "Primi canti" (1910).

Pardini Augusto (?-?): "Pochi versi" (1907).

Parodi Angelo (1869-?): "Cantici azzurri" (1893).

Passini Gildo (Rovigo 1878 - ?): "Preludio" (1908).

Pastorelli Melina (?-?): "L'ombra del sogno" (1911).

Pàtari Giovanni (1866-1948): "Crisantemi" (1897).

Pedio Edoardo (1876-1941): "Ego" (1902).

Pellegrini Maurizio (1839-1932): "Pochi versi" (1904), "Altre foglie" (1905), "Fuochi del vespro" (1909), "Nuvole erranti" (1910).

Penna Nicola (?-?): "Canzoniere minimo" (1891), "Qualche verso" (1897).

Pera Giacomo (?-?): "Autunno vigezzino" (1901).

Pieri Ferruccio (1864-1933): "Versi" (1909).

Pieri Silvio (1856-1936): "Saggio di rime" (1907).

Pintacuda Giulio Andrea (Palermo 1852-?): "Poesie" (1900), "Senilia" (1911).

Piovano Giuliano Attilio (1881-?): "Rime" (1905).

Pizzuto Longo Antonino (?-?): "Pagine sparse" (1896).

Podestà Guido (?-?): "Preludio" (1897).

Posocco Cesare Ugo (1851-1915): "Edera" (1890).

Pozzi Tancredi (1864-1924): "Ebano ed Oro" (1901).

Ravenna Giovanni Maria (?-?): "Mare" (1899).

Ravenna Giuseppe (?-?): "Ricami d'ombra" (1899).

Reda Giuseppe (?-?): "Foglie sparse" (1909).

Remondino Duilio (1881-1971): "Canto di giovinezza" (1912).

Riccio Augusto (1873-1932): "Trittico" (1899).

Rillosi Attilio (1871-1951): "Trilogia poetica" (1909).

Rinaldi Renato (1889-1914): "Canti" (1910).

Rizzi Fortunato (1880-1965): "Il dissidio" (1912).

Rocchi Francesco (1879-1914): "Pace d'olivi" (1905).

Rodio Gaetano (1839-1912): "Sonetti" (1908).

Roncati Emilio (?-?): "Faville" (1909).

Ronchetti Mario (?-?): "Poesie 1891-1906" (1907).

Rossetti Roberto (?-?): "Ricordi di un viaggio in Sicilia" (1901).

Ruju Salvator (1878-1966): "A vent'anni" (1898), "Palmira" (1899).

Sabatini Francesco A. (?-?): "Vibrazioni ritmiche" (1907).

Salesi Bardo (?-?): "Penombra" (1905).

Sanesi Ireneo (1868-1964): "Rime" (1903).

Sanini Osvaldo (1876-1962): "Io" (1912).

Santoro Domenico (1868-1922): "Folia labentia" (1895), "Rime" (1901).

Sartori Borotto Gaetano (?-?): "Echi e sospiri" (1896).

Scano Antonio (1859-1945): "Il libro della vita" (1905).

Scarano Giuseppe (?-?): "Motivi lirici" (1901).

Sella Ugo (?-?): "Anima rerum" (1904).

Selvaggi Eugenio (1872-1961): "Spire di sogno" (1906).

Serafino Gabriele (1860-?): "Allegorie morali" (1904).

Serena Augusto (1868-1946): "Sogni buoni" (1897), "Poesie" (1901), "Ancora versi" (1906), "Casti lari" (1908).

Soavi Giuseppe (?-?): "Brivido moderno" (1907).

Sofia Rosario (?-?): "Carmi ellenici" (1910).

Sottile Tomaselli Santi (1875-1936): "Solitudine" (1906), "La Sfinge" (1908).

Spadaro Abenavoli G. (?-?): "Natura e affetti" (1910).

Spinola Emilio (?-?): "La Vita la Morte il Cielo" (1908). 

Stella Maria (1890-1965): "La fonte di Ardenna" (1909).

Tadini Giuseppe (?-?): "Primi fantasmi" (1907).

Tagliarini Pio (?-?): "Giovinezza e dolore" (1910).

Tambara Giuseppe (?-?): "Visioni" (1899).

Tarozzi Giuseppe (1866-1958): "Fede novella" (1890).

Tenca Valentina Cavazzuti (?-?): "Chiaroscuri" (1909).

Testa Giovanni (?-?): "Verso un aprile lontano" (1902).

Tioli Licurgo (?-?): "Poemetto giocondo" (1903).

Toledo Diana (?-?): "Iridescenze" (1900), "Dall'ombra" (1904).

Tomaselli Alfio (1871-1954): "Ebbrezze" (1908), "Nuovo serraglio" (1910).

Tomaselli Santi Sottile (1875-1936): "Voci dell'anima" (1894).

Tomasini Nino (?-?): "Albori di un'anima" (1909).

Tomei Finamore Rosamunda (?-?): "Le rime gaie" (1911).

Trespioli Gino (1871-1939): "Da l'anima" (1896).

Tumbarello Antonio (1849-1907): "Foglie disperse" (1912).

Tuninetti Giuseppe (?-?): "Interludi di ritmi" (1898).

Turrini Arturo (?-?): "Montagna" (1894).

Urbini Giulio (1860-1924): "Poesie" (1890).

Valente Raffaele (1880-1964): "Poema del Mostro e del Nume" (1907).

Valerio Raffaele - "Canti" (1901), "I poemetti del mare" (Aretusa-Galatea 1905; Cyane 1905; Aci 1912).

Valla Filippo (?-?): "Sonetti" (1901).

Ventura Emilio (?-?): "Piccola lampada" (1906).

Vicari Anita (?-?): "Alcuni versi" (1904).

Viglio Alessandro (1881-1943): "Liriche" (1907).

Villari Antonino (?-?): "Dolori e deliri" (1904).

Visconti Pietro (1886-1958): "Pietre incise (1930).

Vitaliano Francesco (?-?): "Versi" (1910).

Zacchetti Corrado (1871-?): "La notte del plenilunio" (1898), "Le tre parole"(1902).

Zanetti Francesco (1870-1938) "Le monotonie" (1900).

Zangarini Carlo (1874-1943): "Epinicio" (1895).