Il mattino nell'interpretazione dei sogni, si riferisce all’inizio
di qualche cosa, alla freschezza di nuovi progetti e relazioni, alla speranza
ed alla forza per agire che sono tipiche della prima parte della giornata; ma
in alcuni casi (come nella poesia di Ferrero) il mattino rappresenta qualcosa
da evitare: l'inizio di una nuova giornata faticosa. Nella prosa lirica Grottesco di Luigi Fallacara si
evidenzia una riproposizione (riferita al mattino anziché all'alba) di una
notissima poesia in prosa di Arthur Rimbaud; sempre a proposito di Fallacara,
in un'altra poesia intitolata Queste
mattine (che fa parte di una raccolta avente un titolo decisamente
rimbaudiano) la prima parte del giorno è spesso associata alla parola
"luce" e ciò avviene anche in una poesia di Girolamo Comi (poeta
assai somigliante al Fallacara) come si evince da questi versi: luce pensata - giaciglio / casto e
lussurioso / d'ogni giornata ch'è stata / felice nel suo volume / caldo di
balsami e arioso / di giovani voli di piume... Concetti relativi alla
serenità e all'idillio sono espressi anche nella poesia di Botta, mentre nei
meditabondi versi di Adobati e di Cazzamini Mussi s'insinua, perfino nei
mattini più pregni di rinascita quali sono quelli primaverili, una idea ed una
sensazione di morte; altresì, un mattino incerto della prima primavera, può
suscitare, in un poeta come De Bosis, rimpianti per la gioventù ormai lontana; pure
Diego Valeri, in un caldo mattino estivo, prova un rimpianto profondo per la
giovinezza che, così come la vita, lo abbandona lentamente; Donati Petteni,
invece, trae spunto da un mattino senza
vento, chiaro / e dolce, per rievocare il favoloso tempo dell'infanzia, e
constatare di aver perso tutto l'entusiasmo verso la vita che in quel periodo
possedeva. Pace e malinconia la fanno da padroni nei versi della poesia Sensazione di mattino autunnale di
Roccatagliata Ceccardi; dello stesso autore è anche Melodia mattutina, qui però, sebbene si tratti ancora una volta di
un mattino autunnale, s'instaura un'atmosfera tutt'altro che malinconica, ma,
piuttosto, incantata e sognante. Un'estasi religiosa, come si evince dal
titolo, predomina nei versi di Mattino di
grazia, di Pietro Mastri, che descrive le sensazioni piacevoli del poeta, in
una mattina di tardo autunno piovosa e tutt'altro che suadente. Infine Giuseppe
Casalinuovo parla di un mattino primaverile indimenticabile, nel quale,
invitato da una splendida creatura femminile ad allontanarsi con lei in luoghi
meravigliosi, ha assaporato le più coinvolgenti gioie della natura rinascente e
dell'amore.
Poesie
sull'argomento
Mario
Adobati: "Serenità" in "I cipressi e le sorgenti".
Gustavo
Botta: "Mattinata" in "Alcuni scritti" (1952).
Giuseppe
Casalinuovo: "Mattinata" in "Dall'ombra" (1907).
Francesco Cazzamini
Mussi: "Pensieri d'un mattino d'aprile" in "Le amare
voluttà" (1910).
Guelfo Civinini:
"Mattinata" in "L'Urna" (1900).
Girolamo
Comi: "luce pensata
- giaciglio" in "Smeraldi" (1925).
Girolamo
Comi: "Forze che vela un sonno, risalite" in "Cantico del Tempo
e del Seme" (1930).
Adolfo De
Bosis: "Mattino di marzo" in "Amori ac silentio e Le rime
sparse" (1914).
Luigi
Donati: "Mattino di Maggio" in "Le ballate d'amore e di
dolore" (1897).
Giuliano Donati
Pétteni: "A Renata" in "Intimità" (1926).
Luigi
Fallacara: "Grottesco" in «Lacerba», febbraio 1915.
Luigi
Fallacara: "Queste mattine" in "Illuminazioni" (1925).
Augusto
Ferrero: "Triste risveglio" in "Nostalgie d'amore" (1893).
Corrado
Govoni "Il mattino" e "Quando s'aprono le finestre" in
"Gli aborti" (1907).
Tito
Marrone: "Su le cupole d'oro" in "Le rime del commiato"
(1901).
Pietro
Mastri: "Mattino di grazia" in "La fronda oscillante"
(1923).
Ceccardo
Roccatagliata Ceccardi: "Sensazione di mattino autunnale" in «Idea
Liberale», ottobre 1897.
Ceccardo
Roccatagliata Ceccardi: "Melodia mattutina" in "Sonetti e
poemi" (1910).
Diego
Valeri: "Mattino d'estate" in "Umana" (1916).
Carlo
Vallini: "O mattino, mattino che
m'appari" in "La rinunzia" (1907).
Testi
MATTINATA
di
Gustavo Botta
Salutai
l'alba di perla
e
l'aurora di rubino;
poi, lo
sfarzoso mattino
che di
rugiade s'imperla.
Sotto la
fùmida gerla
de'
sogni, via, tutto chino,
falòtico
pellegrino,
era
sparito, al vederla
la
prim'alba, nel barlume,
il
vecchione in bigi veli.
Oh
stupori antelucani!
Ma
versaste a piene mani
voi,
buoni angioli, dai cieli
fiori e
luce: e rise il fiume.
(da
"Alcuni scritti")
SENSAZIONE
DI MATTINO AUTUNNALE
di
Ceccardo Roccatagliata Ceccardi
La nebbia
azzurra e pigra
su
l'alberete gialle
torpe -
una nube emigra
tacitamente
a valle:
oh il
bianco-azzurro velo
per la
terra e sul cielo!
E di tra
'l bianco-azzurro
velo che
move in lente
parvenze
pel sussurro
del
fogliame cadente
la veste
d'or trascina
il sole
in su la brina.
E in suo
viaggio posa
tra
fronda e fronda come
augel di
radiosa
penna che
da le chiome,
scenda,
di folti rami,
lontanando
richiami.
O pace de
la villa
ne la
stagion che accuora,
una
gronda che stilla,
una zolla
che infiora
per
consolarne il verno,
un fior
di Sampiterno!
- Pace
misteriosa
di chi
sognando cede
a un
lento errore; e n'osa
meditar,
e ancor crede!
ma a
tratti ode da presso
un
fruscìo di Cipresso...
Solitaria
mattina
dal
rassegnato viso,
che
risplende di brina
in suo
quieto riso,
tu
somigli la mia
vaga
melanconia:
quelle
onde il cor m'agogna
profonde
vie di cieli,
e
lucid'ombre sogna
tra
bianchi e azzurri veli:
e d'un
tumulto in cima
s'infiora
d'una rima.
[da
"Colloqui d'ombre. Tutte le poesie (1891-1919)"]
Julian Ashton - Tamarama Beach, forty years ago, a summer morning (da questa pagina web) |