domenica 18 maggio 2025

Poeti dimenticati: Francesco Carchedi

 Nacque a Filadelfia, in provincia di Catanzaro, nel 1909; morì a Roma nel 1987. Pubblicò i suoi versi su alcune riviste - tra le quali Maestrale, La Fiera Letteraria e Dialoghi - e in poche raccolte poetiche che comunque coprono un arco temporale piuttosto lungo (più di quarant'anni). Le poche notizie bibliografiche rintracciabili dicono che, dopo la laurea in Lettere, iniziò ben presto a insegnare presso vari licei della capitale. Le sue liriche, decisamente lontane dall'ermetismo, mostrano evidenti simpatie per diversi prestigiosi poeti del primo Novecento, come Ungaretti, Quasimodo, De Libero, Bertolucci e Caproni. Si nota, in molte delle poesie di Carchedi, una tendenza alla meditazione, un tangibile rimpianto per il periodo dell'infanzia e dell'adolescenza trascorso nei luoghi d'origine così come una ricorrenza dei temi religiosi. 



Opere poetiche


"Buio e sole", Edizioni Michele Bonelli, Vibo Valentia 1934. 

"Vetera et Nova", Ed. Di Religio, Roma 1940. 

"L'uomo e il mare", Il secondo Novecento, Roma 1955. 

"Sono sotto le stelle", Edizioni di Dialoghi, Roma 1963. 

"Io riconobbi te antico mare", Il secondo Novecento, Roma 1978.





Testi


UDII UNA FONTANA...


Io fui nella notte

rinchiuso in cortice scuro.

Battevo

anelavo all'esterno

come il feto

nell'alvo materno

ed era una pena

stringere i denti

per la liberazione

ed era dolcezza

abbandonarsi all'inconscio

verso il regno del nulla.

Poi venne l'alba

udii la fontana parlare

vidi i rondoni volare

gridando

nel cielo di perla.


(da «Maestrale», Anno II, N. 9, Settembre 1941)





IN DIMIDIO


Mi era lietezza la mestizia, o mare,

ora la vita non ha vita alcuna,

semplice attesa di cose venture.

Ma tu ridammi la tristezza antica

oppur la saggezza, vecchio mare.


1945


(da "L'uomo e il mare", Edizioni "Il secondo novecento", Roma 1954, p. 52)





MA DOVE SONO…


L'immagine mia

di quel tempo

non chiedetela: 

è rimasta

sulla calcina dei muri,

tra le spine delle siepi,

panno dimenticato.

Ma dove sono

i monelli miei coetanei?


1951


(da "Sono sotto le stelle", Edizioni di «Dialoghi», Roma 1963, p. 69)


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