Nacque a Ventimiglia nel 1876 e morì a Roma nel 1953. Giornalista, critico, commediografo e poeta, fu collaboratore del Corriere Mercantile, della Gazzetta del Popolo e del Messaggero. In gioventù frequentò un cenacolo genovese di poeti come Alessandro Giribaldi e Mario Malfettani, che avevano quale obiettivo, trasportare in Italia la corrente simbolista nata alcuni anni prima in Francia; da tali esperimenti il Varaldo si allontanò ben presto, passando ad una lirica più meditativa e romantica. Intorno ai trent'anni abbandonò la poesia per dedicarsi con discreto successo di pubblico, alla produzione di testi teatrali e romanzeschi.
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Alessandro Varaldo |
Opere poetiche
"Il 1° libro dei trittici" (con Alessandro Giribaldi e Mario Malfettani), Tip. Gibelli, Bordighera, 1897.
"Marine liguri", Aliprandi, Milano 1898.
"Romanze e notturni", Libreria Editrice Nazionale, Milano 1904.
Presenze in antologie
"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981, pp. 105-110.
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, volume secondo, Scheiwiller, Milano 1971, p. 127 e 277.
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, volume terzo, Scheiwiller, Milano 1972, p. 286, 289, 292 e 295.
Testi
LA STATUA CORONATA DI ROSE
Ride forse la strada arida al sole
nel giugno, bianca sotto il cielo bianco?
Un pellegrino curva il capo stanco
sotto l'arsura ed à buone parole.
Una Statua sorge fra le aiole
fiorite, bianca sotto il cielo bianco,
e tutto intorno si dilegua un branco
di pecore in pastura umili al sole.
Una statua splendida di dea
da le perfette forme virginali
in un atto pudico: una ghirlanda
di Rose è al capo de la Rosa théa.
Il pellegrino sosta e par su l'ali
secure i metri in alto gesto spanda.
(da "Il 1° libro dei trittici", Tip. Gibelli, Bordighera 1897, p. 37)
NON PI RICORDI. TUTTA LA RIVIERA
Ore 18.
Non più ricordi. Tutta la riviera
fantastica ne l'ombra fugge via
col crepuscolo pallido. Una pia
campana suona ne la dolce sera.
È forse il canto de la capinera
questo? O non forse su la nostalgia
scende con questa piana melodia
la pace adesso che col giorno annera
ne l'aere tutta la memoria, tutta
la mia triste memoria? Oh forse vive
qualche parte de l'anima distrutta,
qualche brandello del muto cor ferito
a morte, qualche cosa che sorvive
a la morte e si slancia a l'infinito?
(da "Marine liguri", Aliprandi, Milano 1898, p. 57)
ROMANZA
È un giorno velato che aduna
la nebbia grigiastra sui monti.
Dolci albe rosate, sanguigni tramonti
sul mar di Liguria, serate di luna!
Ma triste ma pallida sei
memoria del mare sognato
dinnanzi al fulgore del giorno velato
che splende sorride sfavilla per Lei.
(da "Romanze e notturni", Libreria Editrice Nazionale, Milano 1904, p. 38)
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