sabato 6 aprile 2024

Pedone

 

Camminava tra la folla

per il boulevard Sebastó,

pensando ai fatti suoi.

Il rosso l'arrestò.

Guardò in alto: 

                       sopra

le grigie terrazze, argenteo

tra gli uccelli grigi,

volava un pesce.

Cambiò al verde il semaforo.

Attraversando la strada si chiese

a che stava pensando.

 




 

COMMENTO

 Pedone è il titolo di una poesia surrealista di Octavio Paz (Città del Messico 1914 – ivi 1998), scrittore messicano che per un periodo visse a Parigi, dove conobbe artisti come André Breton e Benjamin Peret, da cui acquisì una propensione verso il movimento surrealista, come dimostra la poesia sopra riportata; la città in cui il distratto pedone cammina è Parigi; la visione del pesce volante rientra pienamente nella poetica surrealista di cui, per maggior chiarezza, riporto uno dei punti fondamentali esposto da André Breton nel "Primo Manifesto" del movimento:

«Il Surrealismo è automatismo psichico puro mediante il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per iscritto o in altre maniere il funzionamento reale del pensiero; è il dettato del pensiero con l’assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione, di là da ogni preoccupazione estetica e morale».

I versi di Pedone li ho trascritti dal volume L’albero delle parole, a cura di Donatella Bisutti, Feltrinelli, Milano 1996, dove si trovano alla pagina 99; originariamente la poesia faceva parte della raccolta Il fuoco di ogni giorno (Garzanti, Milano 1992), tr.di Ernesto Franco.

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