domenica 2 settembre 2018

Il fumo di sigarette in 10 poesie di 10 poeti italiani del Novecento


Inutile che dica quanto fa male fumare, poiché non sarebbe certamente una notizia nuova, né interessante; dirò che in queste dieci poesie il fumo delle sigarette ha quasi sempre valenza positiva, poiché diviene un'occasione di conoscenza, d'amicizia, di complicità, d'amore, di rifugio e di gioco. D'altronde, questo argomento ha trovato sempre spazio nei versi dei migliori poeti del mondo, dalla celebre La cigarette di Jules Lafourge ai giorni nostri. Leggendo queste poesie si noteranno delle citazioni riguardanti marche di sigarette che non esistono più da tempo (le Giuba e le Nazionali), e si scoprirà che già tanti anni or sono esistevano dei locali per fumatori. Per quanto riguarda il frammento di Federigo Tozzi qui presente, mi sembra opportuno precisare che non si tratta di vera e propria poesia, ma di prosa poetica. 




FUMO DI SIGARETTE
di Sibilla Aleramo

Fumo di sigarette.
Accenno di sorriso.
E di nuovo fumo,
spire leggiere,
dalle mie labbra,
dalle sue labbra,
tutte le sere
qualche minuto,
dal suo balcone,
dalla mia finestra,
spire leggiere,
sbocciar di sorriso,
e non sa la mia voce
e non so la sua,
solo,
traverso le spire di fumo
i suoi occhi mi piacciono,
gli piacciono i miei occhi,
tutte le sere
qualche minuto,
un saluto
di spire
di fumo,
lievezza graziosa di gesto,
silenziosa irresistibile gaiezza,
minuscolo punto di fuoco
alto su l'addormentato cortile,
e niente più,
così,
mentre presso la lampada
il lavoro attende,
l'anima attende,
qualche minuto
tutte le sere
per qualche sera,
spire leggiere
spire leggiere.

(da "Momenti", Bemporad e Figlio, Firenze 1921)




SIGARETTA
di Libero De Libero

e te ne andrai
con parole nevose
nel fumo anima di sigaretta
passando e ripassando ombra
nell'inverno di calce,
e tu ne conosci di eventi
solo andando lontano
piange la morte con gli occhi
dei superstiti
dissetando un addio di fazzoletti.

(da "Le poesie", Bulzoni, Roma 2011)




IL PACCHETTO DI NAZIONALI
di Alfonso Gatto

Una storia gualcita in poche ore,
questa in effigie sul pacchetto vuoto
di Nazionali, ma bruciò l'umore
nell'uggiosa mattina. Al vetro immoto

di luce ogni pensiero era nel fumo
della buona tristezza che accompagna
la mano a rassegnarsi, nel suo dumo
vinoso arrugginiva la campagna

sfioccata dalle nebbie. Pere e mele
vedevo e sulla funebre etichetta
della bottiglia schiccheri di miele,
mosche d'inchiostro, un tremolìo vermiglio.

Vedevo i miei pensieri nell'agrore
della mattina non aver consiglio,
ma la grazia corrente dell'amore.
Così dipinsi quello che s'aspetta

di vedere per caso aprendo gli occhi.

(da "Tutte le poesie", Mondadori, Milano 2005)




NEL FUMO
di Eugenio Montale

Quante volte t'ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
poi apparivi, ultima. È un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.

(da "Tutte le poesie", Mondadori, Milano 1990)




AVANTI CENA
di Virgilio Paganello

Alta quiete la stanzetta regna.
Tremano le pareti come maglia
a la lucerna che su la tovaglia,
grande un' aureola intorno a sé disegna.

E mentre io scorro rapido il giornale,
la sigaretta accesa, Lidia attenta,
da le braccia materne afferrar tenta
il fumo che ne l'aria lento sale.

(da "Intime", De Schönfeld, Zara 1920)




LA SIGARETTA
di Aldo Palazzeschi

Se ti guardo sostenuta
fra due giovani labbra
con delicatezza,
come un atto d'amore
si diffonde nel mio animo
a provocarvi una carezza.
E non appena incontrandoti
uno ti chiede col gesto
di accendere la sua
il tuo modo di porgerla,
liberata dalla cenere
perché più facilmente possa accenderla,
rivela insieme una gioia segreta
più grande in quello che offre
che in quello che domanda,
quasi lo scambio di un bacio
fra due sconosciuti
per un bisogno di tenerezza.

(da "Tutte le poesie", Mondadori, Milano 2002)




DUE SIGARETTE
di Cesare Pavese

Ogni notte è la liberazione. Si guarda i riflessi
dell’asfalto sui corsi che si aprono lucidi al vento.
Ogni rado passante ha una faccia e una storia.
Ma a quest’ora non c’è più stanchezza: i lampioni a migliaia
sono tutti per chi si sofferma a sfregare un cerino.

La fiammella si spegne sul volto alla donna
che mi ha chiesto un cerino. si spegne nel vento
e la donna delusa ne chiede un secondo
che si spegne: la donna ora ride sommessa.
Qui possiamo parlare a voce alta e gridare,
che nessuno ci sente. Leviamo gli sguardi
alle tante finestre – occhi spenti che dormono –
e attendiamo. La donna si stringe le spalle
e si lagna che ha perso la sciarpa a colori
che la notte faceva da stufa. Ma basti appoggiarci
contro l’angolo e il vento non è più che un soffio.
Sull’asfalto consunto c’è già un mozzicone.
Questa sciarpa veniva da Rio, ma dice la donna
che è contenta d’averla perduta, perché mi ha incontrato.
Se la sciarpa veniva da Rio, è passata di notte
sull’oceano inondato di luce dal gran transatlantico.
Certo, notti di vento. È il regalo di un suo marinaio.
Non c’è più il marinaio. La donna bisbiglia
che, se salgo con lei, me ne mostra il ritratto
ricciolino e abbronzato. Viaggiava su sporchi vapori
e puliva le macchine: io sono più bello.

Sull’asfalto c’è due mozziconi. Guardiamo nel cielo:
la finestra là in alto – mi addita la donna – è la nostra.
Ma lassù non c’è stufa. La notte, i vapori sperduti
hanno pochi fanali o soltanto le stelle.
Traversiamo l’asfalto a braccetto, giocando a scaldarci.

(da "Lavorare stanca", Einaudi, Torino 1943)




BRUCIANO INSIEME
di Alberico Sala

Tra mille volti, nel cinema buio,
mi cerchi. La domenica, il caldo,
il grigioverde non concedono spazio.
Nel corridoio bagnato la sigaretta
spiccata dal tuo labbro s'incenera.
La mia, in volo, la raggiunge:
bruciano insieme quietamente.

(da "Un amore finito male", Mondadori, Milano 1963)




UNA SERA D'ESTATE...
di Federigo Tozzi

   Una sera d'estate mi sedei a piè d'un greppo e cominciai a fumar sigarette l'una dopo l'altra. Era molto scuro, e le stelle parevano così piccole che certo avrebbero bucato. Avrei voluto con me un amico per parlare di qualche cosa, o meglio per ascoltarlo. Quando voglio bene ad un amico, mi piace di più star zitto fumando.
   Quasi annoiato e intristito a star lì, appuntellai le mani su l'erba e feci per alzarmi. Allora un grillo, così vicino
che non raccapezzavo dove, cominciò a cantare. Era tra le mie ginocchia, forse? Era dietro di me? Né meno. M'era saltato addosso? Mi scossi tutto: no. Dovetti andarmene, e mi misi a piangere.

(da "Bestie", SE, Milano 1994)




I FUMATORI
di Giorgio Vigolo

Delle volte la mia grande stanchezza
s'accascia su una sedia di caffè
semibuio alla periferia
dove nessuno s'incontra
fuori di alcuni vecchi
che fumano silenziosi,
affondati nel lontano tempo
della loro gioventù perduta.

Fra i nudi muri
al fioco lume si crea
un'aria spenta
di luogo fuori del mondo,
riparato dai rumori,
diviso dalla presenza
offensiva dell'uomo.

Quei vecchi sembrano dipinti;
e allora a poco a poco m'accade
che in breve dolcissimo sonno
per qualche istante io riposi.

(da "La luce ricorda", Mondadori, Milano 1967)


William Turner Dannat, "Spanish Girl making Cigarettes"
(da questa pagina web)



2 commenti:

  1. Un post interessantissimo! Mi piace questa selezione di poesie a tema, e poi essendo una fumatrice mi diverto a trovare la poesia persino in un vizio dannoso! Spero che pubblicherai altre raccolte di poesie a tema come questa, l'ho apprezzata davvero molto :)

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