domenica 7 dicembre 2014

Poeti dimenticati: Emanuele Sella

Emanuele Sella nacque a Valle Mosso nel 1879 e morì a Milano nel 1946. Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita a Torino divenne docente di economia in varie università della penisola italiana; fu anche rettore a Perugia ed a Genova. Secondaria fu per lui la passione letteraria, nata sui banchi dell'Uiniversità di Torino, quando frequentò le famose lezioni di Arturo Graf. Pubblicò comunque diverse opere poetiche nell'arco di un quarantennio. Dopo gli inizi che mostrano la sua preferenza per la lirica dannunziana, Sella si dimostrò attratto dal movimento simbolista e dalle tematiche relative alla religione cristiana.



Opere poetiche

"Questo è sogno", Loescher, Roma 1900.
"Il giardino delle stelle", Zanichelli, Bologna 1907.
"Monteluce", Zanichelli, Bologna 1909.
"Rudimentum", Zanichelli, Bologna 1911.
"L'eterno convito", Formiggini, Roma 1918.
"L'ospite della sera", Sonzogno, milano 1922.
"Il flauto d'argento", Amosso, Biella 1932.
"Liriche alla bellezza bruna", Emiliano degli Orfini, Genova 1934.







Presenze in antologie

"La nuova poesia religiosa italiana", a cura di Gino Novelli, La Tradizione, Palermo 1931 (pp. 356-357).
"Dal simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (Tomo primo, pp. 249-261).
"Torino Art Nouveau e Crepuscolare", a cura di Roberto Rossi Precerutti, Crocetti, Milano 2006 (pp. 65-69).




Testi

LO SCEMO E LA LUNA

Lo scemo stette a lungo a vigilare
sotto il livido ciel senz'una stella
e in un singhiozzo rotto disse: - oh bella!
la luna s'è annegata in mezzo al mare,

s'è annegata nel mar la pecorella
che bela e bela nelle notti chiare...
ecco una vela!... eccola che vagella
come la luna!... ed ecco che scompare! -

Così disse e nel cuore sentì un vuoto
indefinito; il mondo? era un inferno;
il mare? un ladro; il cielo? un mostro ignoto:

e minacciò quel mostro con un remo.
- Chi sa perché (gemeva) il Padreterno
fa dei dispetti ad un povero scemo?


(Da "Monteluce", primo sonetto del "Trittico della villanella ignota")

2 commenti:

  1. Complimenti vivissimi per il blog ! Veramente degno di nota ! Ho notato con piacere l'acribia nella selezione di poeti e testi assai rari e preziosi della tradizione letteraria del tardo Ottocento e del primo Novecento italiano. La ripresa di una letteratura dimenticata, spesso ingiustamente, mi suscita, così come credo a molti altri lettori, un indefinibile desiderio di conoscenza e di ricerca misto a tanta curiosità e ad un pepato interesse. Non nego che navigare su tale blog è come scoprire fra polverosi scaffali di antiche biblioteche piccole perle dimenticate. Molte delle opere proposte sono realmente pochissimo note e presumo che nelle rare biblioteche in cui si conservino molte di esse sono ancora intonse. Spero che continui la Sua peculiare ricerca letteraria, assai legata presumo a un non indifferente interesse biblioteconomico. Certamente, la presenza delle copertine delle varie edizione rende ancora più gradevole e suggestiva la lettura delle varie liriche proposte. Scorrendo i precedenti post, ho, inoltre, notato anche un aggiornatissima bibliografia critica, specie per quanto concerne la corrente crepuscolare. Le auguro di vero cuore di continuare a seguire questa magica avventura verso territori letterari poco esplorati, che a giudicare dall’archivio pare sia iniziata quasi cinque anni fa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La ringrazio per il lusinghiero commento al mio blog. Devo dire che ha centrato in pieno la sostanza dei contenuti della maggioranza dei miei post. Il mio iniziale interessamento per la poesia crepuscolare ha fatto sì che in seguito cominciassi ad allargare il raggio delle mie attenzioni, che quindi si sono indirizzate anche ai poeti italiani del secondo Ottocento e a quelli della prima metà del Novecento. Non soddisfatto di conoscere a fondo i maggiori scrittori di versi che furono attivi in tali periodi, ho voluto andare a cercare anche le poesie dei cosiddetti "minori", ovvero i poeti che furono giudicati (non sempre a ragione) inferiori rispetto ai più importanti. Tra costoro ho notato la presenza di talenti che mai furono valorizzati. Devo però segnalare che mi furono utilissime alcune antologie vecchie e recenti che si occuparono anche di questi "poeti dimenticati"; senza di esse la ricerca sarebbe risultata assai più difficoltosa. La mia intenzione è di proseguire questo piccolo percorso di rivalutazione e di riscoperta dei poeti dimenticati che pubblicarono versi tra il 1850 ed il 1950, ma ci tengo a sottolineare il fatto che si tratta soltanto di un hobby e che per me questo interesse è e rimarrà solamente un diversivo, o meglio, un modo di esternare una personale passione.

      Elimina