Nacque a Il Cairo nel 1876 e morì a Milano nel 1956. Poeta italo-egiziano la cui esistenza è avvolta nella leggenda (di lui non si hanno notizie sicure), fu uno dei massimi esponenti del simbolismo poetico nostrano, divenendo punto di riferimento imprescindibile per i cenacoli poetici nati in Sicilia, che comprendevano scrittori più o meno famosi, come Tito Marrone, Enrico Cardile, Umberto Saffiotti ed Angelo Toscano. Fu un altro poeta però, ovvero Gian Pietro Lucini, a porlo in evidenza e a segnalarne l'importanza nell'opera critica e in parte antologica, intitolata Il Verso Libero. Le sue pubblicazioni furono rare e preziose (scomparvero dalla circolazione in brevissimo tempo). Verso la fine del settimo decennio del XX secolo, grazie al critico letterario Glauco Viazzi che lo inserì in diverse antologie da lui stesso curate, il Sinadinò venne riscoperto; fu ancora Viazzi che curò un'antologia esauriente delle sue opere in versi, mentre alcuni anni fa è stato finalmente ristampato il volume più rivoluzionario e oscuro del poeta italo-egiziano: La Festa. Poeticamente, Sinadinò può essere definito un convinto seguace di Mallarmè, ma certamente va ben distinto dal maestro francese, per un timbro del tutto personale che ha permesso la nascita e lo sviluppo di un autentico simbolismo italiano.
Opere poetiche
"Le Presenze
invisibili", Cartoleria & Tipografia A. Zoller, Alessandria d'Egitto
1898.
"Melodie",
Stamperia del Tessin-Touriste, Lugano 1900.
"La Festa",
Tipografia del Tessin-Touriste, Lugano 1901.
"Il Dio
dell'Attimo", Stabilimento A. Mourès, Alessandria d'Egitto 1910.
"Il Dio
dell'Attimo" (2° ed. ampliata), Bottega di Poesia, Milano 1924.
"Vitae
subliminalis Aenigmata", Corbaccio, Milano 1934.
"Poesie",
Guida, Napoli 1972.
"cahiers inédits (1945-1953)", Toulouse, Presses. Universitaires du Mirail, 2006
Presenze in
antologie
"Il Verso
Libero", a cura di Gian Pietro Lucini, Edizione di Poesia, Milano 1908
(pp. 607-611).
"Poeti
simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni
Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (vol. I, pp. 178-183; vol II, pp.
231-241; vol. III, pp. 242-250).
"Dal
simbolismo al déco", a cura di Glauco Viazzi, Einaudi, Torino 1981 (Tomo
primo, pp. 137-147).
Testi
PERSUASIONE ALLE
TRISTEZZE IRRIMEDIABILI
Se, d'invisibili corni, flutti di vaporate
viole, sogni e preghiere, evanescenze e trame, labilmente, la Sera effonda...
mani di penombre pensose esàgitino in
cadenza floreali turiboli...
ali viaggiatrici d'aromi nostagici
soavemente melòdino eccessive dolcezze...
silenzi altissimi règnino i luoghi selvaggi
mitigati dai muschi e dai mirti...
ho persuaso dolcemente alla pallida anima
nove e irrimediabili tristezze:
_________
Sonorità ebre di campane, tanto stancamente
apparse nel dormi-veglia d'una mattina domenicale, mentre che i naufraghi
entravan nel porto;..
Dissonanze armoniche d'uma melodia nordica,
solcate da gli aròmati dei giardini esausti;..
L'anima di un vedovo assalita dall'odore
fiero dell'intònaco, nella stanza della defunta recente;..
Il dono ingenuo d'una vita in uno sguardo
troppo lento;..
Un fervore perdutamente solitario;..
E una visitazione di dolcezze senza
scampo;..
Una presenza inesplicabile in un sogno
sereno;..
E il rimpianto anteriore delle cose che non
possederemo mai;..
Delle parole e dei gesti che non esprimeremo
mai;..
I mali ignoti d'un destino superiore;..
E tutte le musiche e tutti i poemi e tutti
gli universi irrivelati ancòra;..
Il rimpianto di sonorità defunte;..
Una progressione cromàtica interrotta -
(senza rimedio);..
La dolente captività d'un fuggitivo amore;..
E tutto l'indicibile d'un'anima che si
vela;..
L'attesa misteriosa d'una rivelazione;..
Una monotonia d'acque piangenti senza
posa;..
Un remoto stormire di rame patetiche, una
notte di stupori e di calme;..
Ed ogni fede ed ogni sogno ed ogni pensiero
ed ogni audacia ed ogni smarrimento inutili;..
E le fisionomie strane di certe vecchie cose
consunte;..
E i molli labri che cedono ad un bacio
ambiguo;..
E la glosa tiepida delle piove d'autunno a
traverso un sonno debole;..
Ed un amore che sia come il Sogno d'un Sonno
senza fine;..
E i giochi infantili d'un mentecatto;..
Fievoli lance di sole su l'origliere d'una
malata longànime;..
Ed il tepor de' capelli d'una giovine donna
troppo amata;..
Ed una bocca appassita innanzi tempo;..
E tutte le infermità tènere e delicate d'una
creatura sensitiva;..
La morbidezza acuta delle sensazioni
musicali;..
La nebulosa imprecisione delle sensazioni
gaie;..
Ed il presentimento oscuro di più sottili
sensi;..
La stupefazione appassionata delle anime
semplici;..
E la lassitudine torpida che invade le
membra esasperate dei voluttuarî, come un avvertimento e come una persuasione
capziosa a morire;..
E tutte le fallaci apparenze;..
Le irrimediabili tristezze mortali;..
La tristezza delle pietre;..
Vivere, dover vivere;..
________
...Come ebbe ascoltate tutte le tristezze,
le immemorabili e irrimediabili tristezze della terra; come la giornata fu
spenta, ed il mio canto fu spento, ed ogni brama ed ogni speranza furono
spente.., l'Anima (a similitudine d'una vergine che si ridesti d'un lungo e
innaturale sopore) dolcemente si lasciò trarre alla persuasione...
(da "Le presenze invisibili", Zoller, Alessandria d'Egitto 1898, pp. 9-18)
LE NUVOLE
Un'orchestra di rose
rompe su da i
cipressi
di San Miniato
(fasci
di gridi ardui,
inespressi).
Una quadriga barbara
fingono ver' lo
specchio
biondo lascivo;
irrùe
fin sopra il
Ponte Vecchio.
Si sfanno. Indi uno stanco
figurano
asfodèlio
vòlto
d'adolescente
velenato d'aromi.
(da
"Melodie", Lugano 1900)
Da
"TEOFANIA"
Rutilando giùbili d'oro,
dai novissimi
preludi
dell'Avvento, m'è
delicata disciplina
e salutévole il
sapore d'una
TRISTEZZA,
(- modulata gli accordi floreali -)
errante
lungh'esse le
geometrie de' tuoi giardini,
o
Monarca
PENSIERO! -
Legge ella con infinito diletto: Paludes, e
va scegliendo
gli àridi viali e
la sua tenerezza si duole - senza alimento -
e le sue mani di
làgrime fànno
lentamente il
gesto di chi volge
le pàgine
(deluse) - con fruscìo. -
Se la sera
s'accasci, s'accascia
ella, come una
vuota visione; piange, smarritamente,
come una piova.
Sopravvéngono allora
le Silenziarie
(sogni?...) per comporle un'armònica
morte.
Unànime il
mistero
notturno
s'accresce, vi discende, di suoni, liquidamente, ma
più nel luogo
d'allegoria dove
il suo corpo
leggiero si giace.
(da "La Festa", Tessin-Touriste, Lugano 1901)
SENSUALITÀ
La sensualità del Poeta è un'azzurra fontana
di amore tramato, che, a pena tocchi la delicata opacità delle apparenze, di
quel toccare solo beata, ivi si frange - riconoscente. -
Tutto che muore vivrà. Tutto che vive morrà.
Tutto che muore è dolce: le foglie; le mani;
le tenere pupille delle donne. Con il dolor che le cangia e ferisce, con la
sostanza del Dolore puro, il Poeta le foggia immortali.
È nel mistero della Voluttà che bisogna
ricercare il senso Dolore-Musica o Vita.
Il Tempo m'apparirebbe sì un malato di
«dandysmi» delicati, che più non soffra il verberare duro di asperità e
soltanto sopporti le caducità tenere; intermesse gamme semitonate; belletti
fascinatori della polvere e di ceneri; dissolvimenti; immoralismi e rovine.
Nel mio soffrire più acuto è non so qual
segreta gioia.
Forse ch'io contemplo, allora, in me
trasfigurata e sororale, la divina fugacità delle cose che più amo.
(da "Il Dio
dell'Attimo", Bottega di Poesia, Milano 1924, pp. 16-17)