domenica 11 ottobre 2015

Poeti dimenticati: Leo Ferrero

Nacque a Torino nel 1903 e morì a Santa Fe nel 1933. Nipote del famoso antropologo Cesare Lombroso, Ferrero mostrò una precoce propensione agli studi letterari e, già nella primissima gioventù cominciò a scrivere e pubblicare versi, saggi e drammi. Collaborò a varie riviste tra le quali "Il Mondo", "Il Baretti" e "Solaria". In quest'ultima si mise in luce come uno dei migliori talenti letterari emergenti. Costretto ad abbandonare l'Italia perché contrario al regime fascista, si trasferì negli Stati Uniti, dove morì a soli trent'anni a causa di un incidente stradale. I suoi versi, in gran parte pubblicati su riviste, furono raccolti in volume dopo la sua morte.



Opere poetiche

"La catena degli anni", Nuove Edizioni Capolago, Lugano 1939.



Testi:

SUNNIO

Oh! Perché mai, nel silenzio d'opale, gli antichi naufragi,
mendicante di pace, mi risovvengono! Chino
sul precipizio, muoio in sogno, ed immobile è il mio
dolore come quel barco che il vento dimentica. Un gregge
pascola all'ombra dei capitelli sereni,
con un pigro romore di pioggia la piana è quieta
e malinconica come il semicerchio d'un mare
traversato. Oh! Dormire del sonno del golfo! Ma invano
portano il cielo le rosee colonne che àdula il sole,
se in questo rudere colmo di gioia, riso di pietre
mutilate, non trovo un angolo d'ombra che accolga
la mia vergogna di soffrire, cristiano smarrito
tra le memorie, in una lentissima sera d'esilio...

(Dalla rivista «Solaria», maggio 1932)

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