Le foglie, quasi
sempre caduche, cadute, gialle e morte rappresentano la precarietà
dell'esistenza; in questo senso fece scuola una poesia di Paul Verlaine:
"Chanson d'automne", nei versi: «Et
je m'en vais / au vent mauvais / qui m'emporte / deçà, delà / pareil à la /
feuille morte». Fu quindi Giuseppe Ungaretti, nei versi di guerra de "Il
porto sepolto", che, per indicare in modo netto la situazione incerta dei
soldati sul fronte scrisse: «Si sta come
/ d'autunno / sugli alberi / le foglie». Pochissime sono le eccezioni, una
di esse è "Mormorio di foglie" di Paolo Buzzi: qui le foglie degli
alberi, smosse dal vento, producono un rumore piacevole, simile ad uno
strumento musicale capace di creare un'armonia paradisiaca, fuori dal tempo;
sono perciò simbolo dell'ultraterreno. Altra eccezione è quella della poesia di
Giuseppe Altomonte: "Sono povere foglie", in cui il poeta paragona i
suoi versi alle foglie cadute, seguendo un discorso, pienamente crepuscolare,
di smitizzazione della poesia.
Poesie sull'argomento
Giuseppe Altomonte:
"Le foglie" in «Marforio», dicembre 1903.
Giuseppe Altomonte:
"Sono povere foglie!" in "Canzoniere minuscolo" (1906).
Diego Angeli:
"Orto botanico" in "La città di Vita" (1896).
Paolo Buzzi:
"Mormorio di foglie" in "Aeroplani" (1909).
Ugo Fiore:
"Foglie erranti" in «La Settimana», novembre 1903.
Aldo Fumagalli:
"I nove tocchi" in "Arcate" (1913).
Diego Garoglio:
"Una foglia si stacca..." in "Sul bel fiume d'Arno" (1912).
Ugo Ghiron:
"Foglie" in "Poesie (1908-1930)" (1932).
Emilio Girardini:
"Foglia secca" in "Liriche varie" (1908).
Alessandro Giribaldi:
"Messaggio doloroso" in "Canti del prigioniero e altre
liriche" (1940).
Domenico Gnoli:
"Nel viale" in "Jacovella", Treves, Milano 1905.
Arturo Graf:
"Ultime foglie" in "Morgana" (1901).
Achille Leto:
"Foglie d'autunno" in "Piccole ali" (1914).
Mattia Limoncelli:
"Torpore" in "Faro senza luce", Treves, Milano 1922.
Giuseppe Lipparini:
"Le foglie" in "I canti di Mèlitta", Puccini, Ancona 1910.
Nicola Marchese:
"Ballata d'autunno, 4" e "Ballata grigia" in "Le
Liriche" (1911).
Marino Moretti:
"Hortus incultus" in "Poesie scritte col lapis" (1910).
Domenico Oliva:
"La musica sonora" in
"Il ritorno", Galli di Chiesa e Guindani, Milano 1895.
Giovanni Pascoli:
"Foglie morte" in "Canti di Castelvecchio" (1903).
Francesco Pastonchi:
"Ballo a Villa d'Este" in "I versetti" (1930).
Francesco ed Emilio
Scaglione: "Cadon le foglie..." in "Limen" (1910).
Luigi Siciliani:
"Come foglie" in "Modes", Roma 1906.
Diego Valeri:
"Foglie, giù foglie!..." in "Umana" (1916).
Mario Venditti,
"La raffica" in "Il terzetto" (1911).
Guido Vitali:
"Ultime foglie" in "Voci di cose e d'uomini" (1906).
Testi
I NOVE TOCCHI
di Aldo Fumagalli
Lugubri nella
notte... nel silenzio
Cadon le foglie su le
vecchie foglie
Senza rumore, e il
vento non bisbiglia
Una voce fra i rami
di betulla.
Cadon lenti da l'alto
i nove tocchi,
Lenti e lugubri ad
annunciar la Morte.
Cadon le foglie,
cadon le vite
Ne l'abisso infinito
e sconosciuto.
Taccion i boschi come
riverenti
Al passare de
l'anime, al dolore
Che sale da le
spoglie inanimate!
(Da "Arcate")
FOGLIA SECCA
di Emilio Girardini
Spinta a vortici dal
vento,
che a novembre i
tralci spoglia,
con un esile lamento
mi perseguita una
foglia.
Se talora anco
s'arretra,
nuova raffica mi
porta
sul cammin la vista
tetra
de la foglia arida e
morta;
de la foglia che
m'insegue
e mi crepita alle
spalle
mano a mano, a brevi
tregue,
pel sentier che mena
a valle.
Sotto grigia aria di
neve
e tra strida aspre di
corvi,
mentre l'ora da la
pieve
batte e ascende i
cieli torvi,
va la foglia, mi
spaura,
mi rincorre su la
traccia
ed un gel di
sepoltura,
tutto brividi, mi
agghiaccia.
(Da "Liriche
varie")
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Lucien Levy Dhurmer, "The gust of wind" |
E' bello vedere quante nervature esistano in una singola foglia. Ed in verità nessun poeta degno di tale nome è rimasto indifferente a questo miracolo di toni contrastanti, a questa minuscola pagina dei cicli naturali, ora gentili ora crudeli. Vi sono testi che commuovono ancora e riescono a toccare corde sepolte come quelli del Tommaseo sul medesimo tema: quelli di "A una foglia" che vidi la prima volta stampati in verde su di una busta biodegradabile. Allora non lo conoscevo e cercai subito il nome dell'autore. Non so il perchè ma parlando di foglie ogni poeta, ogni uomo sempba divenire più sincero...
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