lunedì 5 febbraio 2018

Il libro nella poesia italiana decadente e simbolista

Spesso si tratta di libri "leggeri", ovvero romanzi d'amori, semplici novelle o cose simili; a leggerli sono quasi sempre giovani donne descritte in tutto il loro fascino, come le si può osservare in molti dipinti del XIX secolo (per esempio in Een favoriete schrijver di Poul Friis Nybo o in Femme lisant di Pierre-Auguste Renoir). In altri versi emerge un senso di acuto mistero intorno ad un libro di cui non si sa nulla, a parte il rumore dei fogli girati da un personaggio ignoto. In altri casi il libro assume un'importanza suprema, quasi divina, poiché in esso si trova l' essenziale offerta dell'artista al pubblico dei lettori. Allo stesso modo, passando alla poesia di Mannoni, un libro intonso, anche di un autore sconosciuto, può divenire una sorta di scrigno in cui sono custodite segrete preziosità. A volte si parla di libri religiosi e, nel caso della poesia di Marrone, è la Bibbia stessa che parla di sé, invitando il lettore a scoprire ciò che contiene. La Aganoor, infine, stanca di trovarsi a dover leggere annerite pagine, chiude il libro e si inebria del paesaggio che la circonda, trovando nella ineguagliabile bellezza della natura qualcosa di molto più attraente rispetto alla lettura di qualsivoglia volume.



Poesie sull'argomento

Vittoria Aganoor, "Quando?" in "Nuove liriche" (1908).
Paolo Buzzi: "Il libro delle vergini" in "Aeroplani" (1909).
Giuseppe Casalinuovo: "Lettura" in "Dall'ombra" (1907).
Sergio Corazzini: "Il volume" nella rivista «Marforio», giugno 1903.
Luisa Giaconi: "L'ultima pagina" in "Tebaide" (1909).
Arturo Graf: "La leggente" in "Morgana" (1901).
Gian Pietro Lucini: "Letture di Eva Biondina" in "La solita Canzone del Melibeo" (1910).
Remo Mannoni, "Libro intonso" in "Fermento" (1931).
Tito Marrone: "Sopra una Bibbia" in "Liriche" (1904).
Angiolo Orvieto: "Lettura" in "La Sposa Mistica. Il Velo di Maya" (1898).
Aldo Palazzeschi: "Torre Burla" in "Lanterna" (1907).
Giovanni Pascoli: "Il libro" in "Poemetti" (1900).
Romolo Quaglino: "Invocazione" e "Le metamorfosi - Preludio" in "Dialoghi d'Esteta" (1899).
Emanuele Sella: "Rudimentum" in "Rudimentum" (1911).
Agostino John Sinadinò: "Il Libro" in "La Festa" (1900).
Domenico Tumiati: "Il Vangelo" in "Musica antica per chitarra" (1897).



Testi

LA LEGGENTE
di Arturo Graf

Presso lo schermo di color di rosa
Che al fulgente doppier mitiga il lume,
La gentil sopra il nitido volume
China la faccia bianca e pensierosa.

Nella quïeta stanza erra l’acume
D’un esotico olezzo, e fan giojosa
Gara luci e colori, e in ogni cosa
È gusto eletto e signoril costume.

Ella, come se in cor le rigermogli
Pentimento o desio, tien le pupille
Ferme sul libro, ma non volge i fogli.

Svaniti sogni, immagini remote
Par che contempli, e due lucide stille
Silenzïose le rigan le gote.

(Da "Morgana", 1901)




IL VANGELO
di Domenico Tumiati

Il piccolo Vangelo
antico, mi consola
quando sono più triste.

A pena qualche velo,
trame d'ignota spola
d'oro sacro commiste;

Qualche velo si stende
sovra l'anima mia:
e il mondo trasfigura

come viso che prende
una dolcezza pia
sotto una mano pura.

(Da "Musica antica per chitarra", 1897)



Friedrich von Amering, "Femme Lisant" 


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