martedì 28 marzo 2017

Frammento di lettera

Ti chiedi perché in tarda
età persista in me questo bisogno
di parole e di fole.
Forse codarda
davanti al mondo trema ancora la mia anima
come nei giorni dell'adolescenza,
forse ad senso agogno
diverso dell'umano. Così ho vissuto senza
progetti su me stesso e senza fretta,

pago del mio presente, prigioniero
degl'indugi che furono il mio male.
Gli amici mi assalivano con gli ovvi
argomenti del vero:
«Apri gli occhi! Non vedi quanta gente
ti supera che vale
meno di te?». Ma sordo a ogni rimbrotto
non volevo competere né lottare - e conobbi
la dolcezza che si nasconde sotto
le palpebre calate di chi aspetta.


Questa poesia di Fernando Bandini (Vicenza 1931 - ivi 2013), uno dei migliori poeti italiani del XX secolo, si trova nel volume Meridiano di Greenwich, edito dalla Garzanti nel 1998. Precisamente, è la sesta poesia della sezione Passaggio a livello (pag. 37).

Come spiega il titolo, si tratta di un "frammento", ovvero di una parte di una lettera indirizzata probabilmente ad un amico che, forse in un'altra lettera, aveva chiesto al poeta il perché del suo insistere a comporre dei versi (parole e fole) anche in età avanzata; quasi che scrivere poesie sia cosa più pertinente alla giovinezza. La risposta di Bandini mostra delle incertezze, come indica quel "forse" iniziale; ipotizza, per cominciare, la possibilità che ciò sia dovuto alla sua anima "codarda", ovvero vigliacca, paurosa così come lo era al tempo della sua adolescenza. Probabilmente, la codardia del poeta sta nel fatto di evitare la realtà e di rifugiarsi nella fantasia: quel mondo di parole e di fiabe rappresentato dalla poesia. Il secondo "forse", indica una spiegazione che in parte si lega alla prima ipotesi: una ricerca personale di un senso autre, lontano, irreale. Ecco quindi la conseguenza di questa appartata passione del poeta: un'esistenza senza particolari progetti o intenzioni: fatta di lentezze, indugi e semplici appagamenti. Ai moniti degli amici che, in passato, lo spronavano affinché uscisse dal suo guscio e si facesse valere, il poeta non ha voluto mai rispondere, né mutare il suo comportamento, così assuefatto e soddisfatto delle sue rinunce, delle mancanze, delle attese e perfino delle apatie che hanno contraddistinto il suo passaggio sulla terra. 

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