Nel suo letto, al
mattino prima di addormentarsi, con la testa sul guanciale, contemplava il suo
Theokópulos il cui colore atroce mortificava un po' il sorriso della stoffa
gialla e la richiamava a un tono più grave, e allora gli era facile immaginare
di vivere a cento leghe da Parigi, lontano dal mondo, nel totale isolamento di
un chiostro.
E, tutto sommato,
egli favoriva la propria illusione conducendo un'esistenza non molto dissimile
da quella di un religioso. Godeva così dei vantaggi della clausura evitandone
gli inconvenienti, cioè la disciplina soldatesca, la scarsa cura del corpo, il
sudiciume, la promiscuità, la tediosa inoperosità. Come aveva fatto della sua
cella una camera confortevole e tiepida, così aveva reso la propria vita
normale, dolce, circondata di benessere, occupata e libera.
Come un eremita, era
maturo per la solitudine, sfiancato dalla vita da cui non si aspettava più
nulla; e come un monaco si sentiva pervaso da un'immensa stanchezza, da un
bisogno di raccoglimento, dal desiderio di non avere più nulla in comune con i
profani, che per lui erano gli utilitaristi e gli imbecilli.
Insomma, benché non
provasse alcuna vocazione per lo stato di grazia, nutriva una sincera simpatia
per le persone chiuse nei monasteri, perseguitate da una società malevola che
non perdona loro né il giusto disprezzo che hanno per lei, né la risoluta
volontà di riscattare, di espiare con un lungo silenzio la spudoratezza sempre
crescente delle sue chiacchiere assurde e stupide.
Questo frammento è
tratto dalla fine del V capitolo del famoso romanzo Controcorrente (À rebours, Charpentier et Cie, Paris 1884) dello
scrittore francese Joris Karl Huysmans (1848-1907). Precisamente, è la fine del
V capitolo, in cui viene descritto l'interno dell'abitazione del protagonista: Jean
Floressas Des Esseintes. Un uomo, come si può leggere anche qui sopra, ormai
lontano dal mondo e dall'umanità, che cerca di costruirsi, grazie ad un
benessere non indifferente di cui può godere, una vita fuori della vita. Eccolo
allora rinchiudersi nella sua cella di lusso, circondato da piante e libri
rari, solo con le sue costose passioni (il Theokópulos
di cui si parla all'inizio del frammento è un quadro pregiato e semisconosciuto
del pittore greco Domenikos Theokópulos, che raffigura il volto di Gesù). Nei
capitoli successivi, si capirà che tali artifizi non serviranno a guarire da
una nevrosi che esploderà e porterà Des Esseintes a tentare altre strade per uscire
da una situazione esistenziale molto precaria.