Sola in cima alla
terrazza
Fissi il mare ed
aspetti... Che cosa?
Poco fa il
ponente era rosa
Rosa caldo
affocato, e ora è lilla
E una stella vi
brilla
Così luminosa!
La sera avvolge
il giardino e la villa
E inzuppa l'erba
di guazza.
Sola in cima alla
terrazza
Tu rimani ed
aspetti... Che cosa?
Sola è il titolo di una poesia di Angiolo Silvio Novaro
(Diano Marina 1866 – Oneglia 1938), che si trova alla pagina 51 del volume
intitolato Il cuore nascosto,
pubblicato dall’editore Treves, a Milano, nel 1920. In questi dieci versi, il
poeta ligure si rivolge ad una donna – probabilmente la sua compagna -,
chiedendole il motivo della sua misteriosa attesa di qualcosa o qualcuno. Essa
si trova in cima alla terrazza di una villa in riva al mare; forse è estate, e,
quasi sicuramente, l’ora è quella del tramonto: quando l’orizzonte muta colore,
passando da un rosa caldo ad un delicato lilla, e, in lontananza, già è
possibile vedere la luce intensa di una stella. Il tempo passa, e la sera, con
la sua oscurità, ha ormai avvolto il luogo dove si trovano il poeta e la donna.
Quest’ultima però, non si muove dalla terrazza, e continua a guardare lontano.
Il poeta ripete la domanda, che però sembra essere ignorata dalla donna, chiusa
in un mutismo ostinato.
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