A volte crede di essere il solo
a guardare un passaggio di nuvole
sui tetti di questa città
una avanza, è tutt'uno con l'altra
rispunta, è diversa, scompare
la finestra è il suo microscopio
le nuvole i suoi minimi quanta.
Alla finestra è la dodicesima poesia del volumetto poetico di Luciano
Erba (Milano 1922 - ivi 2010) intitolato Negli spazi intermedi:
poesie '96 - '98, All'Insegna del
Pesce d'Oro, Milano 1998; più esattamente, si trova alla pagina 31, all'interno
di una sezione senza titolo (come deduco dagli spazi divisori visibili
nell'indice, che frammentano in cinque gruppi le poesie del volumetto) insieme ad altre quattro¹. La medesima è presente anche nel volume Poesie 1951 - 2001, Mondadori, Milano
2002, che raccoglie l'intera opera poetica di Erba; qui è possibile
rintracciarla nella sezione intitolata: Nella
terra di mezzo (p. 278). A proposito dell'ultima fase della carriera poetica
di Erba - e la poesia riportata ci entra in pieno - ecco cosa afferma il
critico Enrico Testa in un frammento tratto dall'antologia Dopo la lirica. poeti italiani 1960-2000 (Einaudi, Torino 2005):
Per quel che
riguarda il testo, i "minimi quanta" dell'ultimo verso si rifanno
alla parola latina "quantum" ("quanto" in italiano), ovvero,
parafrasando il dizionario Zanichelli, ad "una quantità estremamente
piccola, non ulteriormente divisibile, di grandezze fisiche".
NOTE
1) Le altre poesie
sono: Tagiko (p. 25); Dal terrazzo (p. 27); In libreria (p. 29); Capodanno a Milano (p. 33).
2) Dal volume
citato, alla pagina 119.
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