Di giorno in
giorno il sole
si fa sempre più
pallido.
È un pallore che
fiacca i nervi
e l'anima
rattrista:
un'agonia di luce
che si spegne,
un singhiozzo che
muore lentamente.
In queste mattine
d'ottobre
io vagolante in
mezzo alla ressa
vo come un'ombra che
cader potrebbe
senza rumore,
assaporando il
sole d'autunno
ch'è il solicello
della lunga morte.
Ecco una delle
poesie più belle e meno ricordate di Vincenzo Cardarelli (Corneto Tarquinia
1887 - Roma 1959). Lo scrittore tarquiniese la pubblicò per la prima volta sul Giornale della Sera del 28 ottobre 1947
col titolo Mattino d'ottobre; alla
stessa maniera fu inserita nel volume Poesie
edito da Fiumara in Milano nel 1949. Infine, col titolo definitivo venne
inclusa a partire dalla terza edizione della raccolta complessiva Poesie, che la Mondadori di Milano
pubblicò nel 1958.
Cardarelli
scrisse diverse poesie dedicate alle atmosfere tipicamente autunnali (si
ricordano Autunno, Autunno veneziano, Settembre a Venezia e Ottobre),
evidentemente molto attratto da questa stagione, che spesso, a partire dal XIX
secolo, è divenuta simbolo per eccellenza di disfacimento e di fine
imminente. In questi pochi versi, che il poeta scrisse in tarda età, si respira
la medesima sensazione di lento dissolvimento, comune a tanti altri scritti da
poeti decadenti e simbolisti, italiani e non, tra la fine dell'Ottocento e
l'inizio del Novecento. Qui, si focalizza l'attenzione sul sole: si parla di
quelle giornate del primo autunno, soleggiate sì ma decisamente meno calde
rispetto a quelle estive, per via della minore potenza con cui i raggi solari
riescono a riscaldare la terra; il poeta, passeggiando in mezzo alla folla, ha
la netta sensazione di essere simile a quel solicello (opportuno vezzeggiativo
dell'astro che assicura la vita sul nostro pianeta) sempre più debole; si
accontenta allora del poco vigore di quei raggi che gli giungono, e cerca di
trarne il maggior beneficio possibile, sapendo che, come il sole, anche lui sta
perdendo gradualmente la sua forza vitale, e che la morte, sebbene in modo
lento, si sta avvicinando sempre di più.
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