mercoledì 23 ottobre 2019

Canzone d'autunno


Singhiozzi lunghi
dei violini
     dell'autunno
mordono il cuore
con monotono
     languore.

Ecco ansimando
e smorto, quando
     suona l'ora,
io mi ricordo
gli antichi giorni
     e piango;

e me ne vado
nel vento ingrato
     che mi porta
di qua di là
come fa la
     foglia morta.





Chanson d'automne è tra le più belle e intense poesie mai scritte dal grande poeta francese Paul Verlaine (Metz 1844 - Parigi 1896); quella che ho riportato sopra è la versione italiana tradotta da Luciana Frezza; si trova in Poesie, Rizzoli, Milano 1990: una scelta dei versi migliori del poeta francese. In Francia uscì per la prima volta nel volumetto Poemi saturnini (Poèmes saturnines, Alphonse Lemerre libraire-éditeur, Paris 1866).
Verlaine, in diciotto versi brevi, è riuscito a creare un vero miracolo poetico: grazie ad una sapiente sintesi, una rarissima intensità, una malinconia che non ha pari, una musicalità che sta alla base di tanta poesia simbolista francese e una capacità indiscussa, il poeta esprime tutte le sensazioni personali e, nello stesso tempo, collettive, che si provano in quei momenti in cui la stagione autunnale viene fortemente percepita dai sensi umani, trasmettendo all'anima sentimenti che solo all'apparenza sono negativi, e che in realtà emozionano e commuovono per la loro vivacità. Si citano qui vari elementi maliosi, quali il suono malinconico di certe musiche in cui il violino è lo strumento musicale che sovrasta tutti gli altri, l'altro suono rimbombante di grandi orologi cittadini (che oggi probabilmente non esistono quasi più), e infine le "foglie morte": entità imprescindibili e fortemente simboliche dell'autunno, in cui il poeta si rispecchia. Infine il ricordo del passato felice (gli antichi giorni) che accentua la malinconia di quel contesto e che facilita un pianto apparentemente disperato, ma che, a mio parere, lo è solo in apparenza; in realtà il poeta sembra amare quei paesaggi e quelle sensazioni autunnali, e si abbandona alla malinconia e al pianto con estrema voluttà.
Infine una curiosità: questa poesia fu usata da Radio Londra a guisa di segnale in codice allorché, durante la 2° Guerra Mondiale, stava per iniziare il decisivo sbarco in Normandia degli Alleati.

Nessun commento:

Posta un commento