Singhiozzi lunghi
dei violini
dell'autunno
mordono il cuore
con monotono
languore.
Ecco ansimando
e smorto, quando
suona l'ora,
io mi ricordo
gli antichi
giorni
e piango;
e me ne vado
nel vento ingrato
che mi porta
di qua di là
come fa la
foglia morta.
Chanson d'automne è tra le più belle e intense poesie
mai scritte dal grande poeta francese Paul Verlaine (Metz 1844 - Parigi 1896);
quella che ho riportato sopra è la versione italiana tradotta da Luciana
Frezza; si trova in Poesie, Rizzoli,
Milano 1990: una scelta dei versi migliori del poeta francese. In Francia uscì
per la prima volta nel volumetto Poemi
saturnini (Poèmes saturnines,
Alphonse Lemerre libraire-éditeur, Paris 1866).
Verlaine, in
diciotto versi brevi, è riuscito a creare un vero miracolo poetico: grazie ad
una sapiente sintesi, una rarissima intensità, una malinconia che non ha pari,
una musicalità che sta alla base di tanta poesia simbolista francese e una
capacità indiscussa, il poeta esprime tutte le sensazioni personali e, nello
stesso tempo, collettive, che si provano in quei momenti in cui la stagione
autunnale viene fortemente percepita dai sensi umani, trasmettendo all'anima
sentimenti che solo all'apparenza sono negativi, e che in realtà emozionano e
commuovono per la loro vivacità. Si citano qui vari elementi maliosi,
quali il suono malinconico di certe musiche in cui il violino è lo strumento
musicale che sovrasta tutti gli altri, l'altro suono rimbombante di grandi orologi
cittadini (che oggi probabilmente non esistono quasi più), e infine le
"foglie morte": entità imprescindibili e fortemente simboliche
dell'autunno, in cui il poeta si rispecchia. Infine il ricordo del passato
felice (gli antichi giorni) che
accentua la malinconia di quel contesto e che facilita un pianto apparentemente
disperato, ma che, a mio parere, lo è solo in apparenza; in realtà il poeta
sembra amare quei paesaggi e quelle sensazioni autunnali, e si abbandona alla
malinconia e al pianto con estrema voluttà.
Infine una
curiosità: questa poesia fu usata da Radio Londra a guisa di segnale in codice
allorché, durante la 2° Guerra Mondiale, stava per iniziare il decisivo sbarco
in Normandia degli Alleati.
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