Non si vuole qui
parlare del Costantino Nigra diplomatico e ambasciatore, poiché da
questo punto di vista, il personaggio è già molto noto. Lo è meno il traduttore
dal latino, il glottologo, lo studioso delle tradizioni popolari piemontesi e,
soprattutto, il poeta. In vero, anche in questo campo Nigra ebbe una certa
notorietà, grazie al lungo poema patriottico La Rassegna di Novara. Ma, a mio avviso, questo poeta oggi
dimenticato diede il meglio di sé negli Idilli:
pubblicati in età molto avanzata, questi pochi componimenti in versi mostrano
un uomo legato alla propria terra, ai paesaggi di campagna e agli affetti
familiari. Perspicace fu Benedetto Croce, che leggendo queste liriche le paragonò
a quelle dell'Astichello di Giacomo
Zanella: nelle une e nelle altre si respira un'aria genuina, si descrivono sentimenti,
emozioni, malinconie, luoghi e anime in modo semplice e piacevole.
Opere poetiche
"La Rassegna di
Novara", Barbera, Roma 1875.
"Idilli",
Tipografia della Camera, Roma 1893.
"Poesie
originali e tradotte", Sansoni, Firenze 1914.
"Le
poesie", Zanichelli, Bologna 1961.
Presenze in antologie
"Fiori della
poesia italiana antica e moderna", a cura di Carolina Michaelis, Loescher,
Roma-Torino-Firenze 1871 (pp. 374-375).
"Dai nostri
poeti viventi", 3° edizione, a cura di Eugenia Levi, Lumachi, Firenze 1903
(pp. 277-280).
"I Poeti
Italiani del secolo XIX", a cura di Raffaello Barbiera, Treves, Milano
1913 (pp. 888-895).
"Antologia della
lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano
1923 (pp. 182-183).
"Poeti minori
del secondo Ottocento italiano", a cura di Angelo Romanò, Guanda, Bologna
1955 (pp. 103-106).
"I poeti minori
dell'Ottocento", a cura di Ettore Janni, Rizzoli, Milano 1955-1958 (vol. II,
pp. 371-380).
"Poeti minori
dell'Ottocento", a cura di Luigi Baldacci, Ricciardi, Napoli 1958 (pp.
747-763).
"Poeti minori
dell'Ottocento italiano", a cura di Ferruccio Ulivi, Vallardi, Milano 1963
(pp. 357-362).
"Poesia
dell'Ottocento", a cura di Carlo Muscetta ed Elsa Sormani, Einaudi, Torino
1968 (volume secondo, pp. 1518-1531).
"Poesia italiana
dell'Ottocento", a cura di Maurizio Cucchi, Garzanti, Milano 1978 (pp.
274-279).
Testi
NELL'ORTO
Sotto la torre
cadente, nitido
splendeva l'orto al
sole;
tra l'erbe e l'umili
piante domestiche
olezzavano all'ombra
le viole,
nell'aria mite
fresche olezzavano
dentro ai cespugli
ascose;
rovi e stellate
pervinche cerule
faceano siepe alle
crescenti rose.
E la mia giovine
madre, nel vespero
versava su gli steli
l'acqua, e benigni su
lei versavano
la bionda luce del
tramonto i cieli.
Acri del tenue fior
di basilico
si diffondean gli
aromi,
con lieve crepito qua
e là sbocciavano
i bottoncini dei non
nati pomi;
pendean le ciocche
delle robinie
gravi di miele, e
scosse
dal vespertino soffio
di zeffiro
lucean precoci le
ciliege rosse;
ad ora ad ora gli
ultimi petali
sul capo dell'amata
innaffiatrice lenti
cadevano
come fiocchi di neve
immacolata.
Mia madre è morta...
da un pezzo. Crebbero
gli arbusti in
tronchi enormi.
Madre, da tanto tempo
si chiusero
gli occhi tuoi buoni
e nella tomba dormi.
Ed io ti vedo sempre,
nel vespero,
chinata su gli steli
Versar nell'orto
l'acqua, e a te versano,
madre, la luce del
tramonto i cieli.
(Da "Le
poesie")
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