domenica 1 gennaio 2023

Augurio di Capodanno

 

Io credo all'uccellino batticoda:

che ci porti il buon anno.

Scorre liscio su l'umido tappeto

di bruni muschi, alla soglia del mare,

sosta un tratto a beccare, e poi di nuovo

scivola via come una spola, vola,

sparisce in cielo. Neppur ci ha guardati.

Ma è bello, affusolato, grigio e bianco:

porta, certo, il buon anno.

 




 COMMENTO

Augurio di Capodanno è il titolo di una poesia di Diego Valeri (Piove di Sacco 1887 - Roma 1976), leggibile alla pagina 361 del volume Poesie (Mondadori, Milano 1962), in cui il poeta veneto volle inserire tutta la sua produzione in versi - ad esclusione di una parte da lui rinnegata - pubblicata fino a quell’anno. L’augurio del titolo, riferito alla festa del Capodanno, fantasiosamente è dato al poeta dall’uccellino batticoda; quest’ultimo, detto anche Ballerina bianca o Motacilla alba, è un passeriforme facilmente osservabile sia nel continente europeo che in quello asiatico. Lo si riconosce per il caratteristico piumaggio bianco, grigio e nero, oltre che per la lunga coda agitata costantemente dal pennuto (da qui nasce il soprannome citato da Valeri). Ma perché il poeta pensa che porti fortuna, e la sua vista rappresenti un sincero e concreto augurio di buon anno? Semplicemente per la sua bellezza, e per il piacere che dà a chi lo osserva, sorpreso dai suoi colori e dalla sua agilità. Ciò dimostra, una volta di più, che basta poco ad un poeta, per innescare la sua infinita e imprevedibile fantasia, e per creare una breve ma bellissima poesia, semplicemente e spontaneamente nata da una osservazione apparentemente insignificante avvenuta il primo giorno del nuovo anno.



Motacilla alba
(Di Cherubino - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25664445)



Nessun commento:

Posta un commento