Pace! grida la campana,
ma lontana, fioca. Là
un marmoreo cimitero
sorge, su cui l'ombra tace:
e ne sfuma al cielo nero
un chiarore ampio e fugace.
Pace! pace! pace! pace!
nella bianca oscurità.
COMMENTO
Notte di neve è il titolo di una poesia di Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna 1855 - Bologna 1912), facente parte della raccolta più famosa del poeta romagnolo: Myricae. Questi versi entrarono a far parte della raccolta citata a partire dal marzo del 1894: mese in cui uscì la 3° edizione del volumetto, arricchito da diverse, nuove poesie. Io l'ho trascritta dal volume Poesie, edito da Garzanti in Milano, nel 1992 (p. 140).
Negli otto versi di Notte di neve, viene descritta una notte invernale e nevosa, che, grazie alla fantasia del poeta, si trasforma in una sorta di ammonimento per l'intera umanità. La campana di una chiesa che si trova nei pressi di un cimitero, suona nel pieno della notte; il rumore metallico si avverte appena, eppure si ha l'impressione che i tocchi si trasformino in voce umana; una voce che in lontananza invoca la pace sulla terra, poiché non ha alcun senso fare qualsiasi tipo di guerra. Dopo il più sanguinoso dei conflitti, gran parte dei vincitori e degli sconfitti periscono, e vengono sotterrati nei camposanti; nello stesso luogo finiranno anche tutti gli altri combattenti, perché il destino di ogni uomo è segnato dalla morte. Ecco perché è insensato qualsiasi tipo di odio o di violenza che, col tempo, si trasformi in un conflitto bellico. La pace va sempre e comunque posta come elemento fondamentale per vivere nel migliore dei modi.
La campana è "fioca", perché il suo suono giunge assai attenuato dalla neve che sta cadendo in quel preciso momento. Il cimitero appare "marmoreo", ovvero simile al colore del marmo, per via della neve caduta sul terreno; l'ombra che "tace", è quella del mistero che caratterizza la vita sul nostro pianeta, mentre il "chiarore" che si vede nel cielo nero, simbolizza la voglia d'illudersi degli esseri umani, che non accettano la realtà nuda e cruda e pensano che esista qualcosa oltre la morte. La "bianca oscurità", infine, è un effetto ottico tipico dei paesaggi notturni e innevati: grazie alla presenza della bianchezza della neve in terra, la notte appare meno scura, e crea una visione paesaggistica particolarissima e altamente suggestiva.
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