Quest’anno, in
occasione del 25 aprile, ripropongo la lettura di due poesie che vedono
protagoniste due figure femminili; sono due giovani donne che parteciparono
direttamente alla Resistenza, e a cui due poeti: Enzo Petrini (Siena 1916 –
Bassano del Grappa 2008) e Federico Almansi (Firenze 1924 – Milano 1978), hanno
dedicato dei versi. Della prima, viene reso noto il nome: Anna; a parte ciò, se
ne sa poco, ma è sicuro che il poeta l’ha perduta di vista; ciò nonostante
l’uomo la ricorda ancora con affetto, ed è certo che, nel caso in cui si
dovesse ricreare una situazione drammatica, simile a quella della guerra da
poco conclusasi, entrambi tornerebbero a combattere per difendere quei valori
che sono fondamentali per poter vivere in una società giusta e libera. Della
seconda non si conosce neppure il nome, ma si sa che, come il poeta, ha vissuto
e lottato negli anni del conflitto bellico, combacianti col periodo della loro
prima giovinezza; tra i due, proprio in quel periodo, è nato qualcosa di
particolarmente importante, che li lega ancora, malgrado ora siano lontani; il
legame si estrinseca nella condivisione del forte dolore che la ragazza in
particolare ha vissuto, a causa di gravi perdite affettive. Questo sentimento
comune è stato talmente intenso che entrambi, ora, si sentono uniti per tutta
la vita.
La poesia di
Petrini, si trova nel volume intitolato In
cammino, comprendente, oltre ai versi del poeta senese, quelli di Renzo
Bresciani, Pigi Piotti e Angio Zane; fu pubblicato dalla Tipografia F. Apollonio
e C. in Brescia nel 1946. Per una giovane
partigiana, di Federico Almansi, è tratta dal volume Attesa. Poesie edite e inedite, Diego Dejaco Editore, Segrate 2015;
era già apparsa nell’unica raccolta di versi che il poeta fiorentino pubblicò
in vita: Poesie (1938-1946), Fussi,
Firenze 1948.
AD UNA PARTIGIANA
di Enzo Petrini
Forte, Anna, te
penso
nell’educato
cuore
e dolce ai
perduti giorni
che chiusero la
nostra giovinezza.
Riprendere le
immagini non oso
al giro già fermo
del tempo
eppur le voci
sussistono immutate
e come vive
sulle strade che
abbiamo conosciute.
Forse, se pensi,
rivelati
fummo nella vera
essenza
dimentichi degli
uomini leggeri
che fingevano
amore
e divorati
da una fiamma
segreta
che ci rendeva
uguali.
Or nella vita ti
auguro
divertita ad
altri frammenti
del consumato
esistere
e conclusa.
Dopo il breve
pertugio
il cerchio si
richiude;
ma se tornasse il
tempo,
saremmo ancora
sull'altana
donde si domina
il mondo.
(da In cammino, Tipografia F. Apollonio e C., Brescia 1946, pp. 76-77)
PER UNA GIOVANE
PARTIGIANA
di Federico
Almansi
L'ora che scende,
come un angelo
ferito, ha l'amaro
di un desiderio
vano.
Copre Milano
un velo di
malinconia.
Fiorisce
l'amore, dopo
tanto, nel tuo cuore.
Il tedesco quanto
avevi distrusse.
Sopravvissuta al
male disumano,
all'orrore
dell'odio fratricida
una comune
sventura ci univa.
Il tuo dolore
sento mio, mio il pianto,
mio lo strazio
che di un'ombra
vela il tuo
bianco viso delicato.
Si rileva beata
la tua mia
giovane vita umiliata.
(da Attesa. Poesie edite e inedite, Diego
Dejaco Editore, Segrate 2015, p. 54)
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