Nell’occasione
del 25 aprile di questo tragico anno, offro, a chi voglia leggerle, due brevi poesie
che parlano della 2° Guerra Mondiale. La prima, di Giacomo Prampolini (Milano
1898 – Pisa 1975), mette in evidenza un paesaggio desolato e devastato dalla
guerra, in cui si respira un’atmosfera di morte e distruzione, tipica dei
luoghi in cui si è verificato un conflitto bellico. La seconda, di Elena Bono
(Sonnino 1921 – Lavagna 2014), si sofferma brevemente sulle peggiori atrocità
che possono facilmente accadere durante una guerra, che si concretizzano in
esecuzioni sommarie, spietate, motivate soltanto da un odio estremo, e
incomprensibile per chi è fuori da quel maledetto contesto, dove la
ragionevolezza non trova spazio alcuno. Sperando in un futuro migliore di
questo presente sempre più preoccupante, auguro a tutti un buon 25 aprile.
DUE POESIE SUGLI
ORRORI DELLA GUERRA
I PONTI…
di Giacomo
Prampolini
I ponti
distrutti…
rotte le braccia
da riva a riva,
oppressi i greti.
I ponti
colmati -
là sono morte
le onde
che il mare
mandava.
Pesanti
passarono
i barbari -
ora sappiamo
che erano ciechi
più della morte.
(da "Molte
stagioni", Mondadori, Milano 1962, p. 109)
RAPPRESAGLIA
di Elena Bono
Ci sono dieci morti
sulla strada.
Il prete non li
può benedire,
le loro madri non
li possono lavare.
Stasera in ogni
casa si prega per loro,
ogni madre li piange come figli.
(da "Poesie.
Opera omnia", Le Mani, Recco-Genova 2007, p. 272)
Paul Nash, "We are Making a New World" (da questa pagina web) |
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