La furia di Pegaso. Poesia italiana d'oggi è il titolo di un'antologia poetica
pubblicata nel 1996 a Milano dall'editrice Rosellina Archinto. In verità è una
delle tante che videro la luce durante l'ultimo decennio del XX secolo, in cui
la fanno da protagonisti specifici poeti italiani, appartenenti alle
generazioni nate negli anni '30, '40 e '50 del Novecento. Nella lunga
prefazione che precede la parte prettamente antologica, il curatore Marco
Tornar, dopo aver chiarito il significato e il motivo del titolo, che si rifà
al famoso cavallo della mitologia greca, sottolinea senza mezzi termini
l'indirizzo politico dell'opera antologica, come dimostra questo frammento che
ho estratto dalla medesima:
[…] Questo è un
libro politico. Non è possibile considerare diversamente - oggi, a metà degli
anni novanta - un'antologia di testi dei maggiori poeti contemporanei italiani.
Degli unici testimoni, e garanti, di una parola ancora piena, profonda, radicale,
non compromessa dalla mediocrità di un linguaggio e di una cultura che minaccia
sempre più pericolosamente il valore del singolo nella collettività e il
riflesso di quest'ultima nella consapevolezza individuale¹.
Quindi la
dissertazione si sposta sul ruolo e sull'attualità della poesia: sempre più
trascurata e marginalizzata, amata e praticata soltanto dai poeti stessi, che,
ormai lontanissimi dal resto dell'umanità, scrivono e commentano sia i loro
versi che quelli altrui circondati da una generale indifferenza. Ma questo
isolamento non viene descritto in maniera negativa, anzi, comporta dei vantaggi
non indifferenti per la poesia: la totale assenza di ragionamenti legati al
profitto, alla moda e all'opportunismo, che le permettono di mantenersi pura e
vera in una società dove tutto è contaminato dal capitalismo e dal consumismo.
La base da cui parte questo lavoro antologico è un'altra storica antologia: La parola innamorata; questo libro,
pubblicato nel lontano 1978, fece, a detta del curatore di La furia di Pegaso, da spartiacque, perché, come affermato nella
prefazione di Giancarlo Pontiggia ed Enzo Di Mauro, quelle allor giovani
generazioni di poeti avevano l'intenzione di creare una poesia che «usa i
lettori, e non è usata». Fatto sta che in questa antologia figurano soltanto
quattro dei diciassette poeti presenti in La
parola innamorata. Dopo essersi soffermato su ciascuno dei quattordici
poeti da lui scelti, Tornar conclude la sua prefazione chiedendosi dove siano i
poeti in Italia, e se sarà ancora possibile un avvicinamento della società alla
verità della loro voce; la risposta a questi quesiti si sostanzia
nell'affermare il ruolo unico e importantissimo della poesia, qualsiasi tempo
essa si trovi ad affrontare:
[…] Estranea alla
cultura mercantile e a quella «specialistica», «ufficiale», dell'arcadia
letteraria, del conformismo intellettuale, la poesia è il solo riferimento per
chi voglia continuare ad abitare il fantastico, non staccare la propria vita da
una tensione di conoscenza².
Chiudo riportando
i nomi dei quattordici poeti presenti in La furia di Pegaso.
LA FURIA DI
PEGASO
Dario Bellezza,
Roberto Carifi, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Valerio
Magrelli, Renato Minore, Roberto Mussapi, Nico Orengo, Renzo Paris, Umberto
Piersanti, Paolo Ruffilli, Patrizia Valduga, Valentino Zeichen.
NOTE
1)
Da La furia di
Pegaso, Archinto, Milano, p. 7.
2)
Da La furia di
Pegaso, Archinto, Milano, p. 42.
Nessun commento:
Posta un commento