domenica 28 novembre 2021

Cipressi sul Candiano

 Novembre: nell'aria umida nebbia,

cielo biancastro sul plumbeo canale.

Su l'opposta riva, neri cipressi,

in processione senza fine,

nella tremula acqua cinerea

le oscure immagini affondano.

(Così fanno i pensieri in noi!).

Quasi temo, un momento,

vederli schiantare in pianto

e come umani udirne i singulti.



Questa poesia di Domenico Emaldi, fu pubblicata sulla rivista romagnola La Piè, nel gennaio del 1927; riporta anche il luogo e l'anno in cui fu composta: "Ravenna, 1920". Non so il motivo per cui fu pubblicata quasi sette anni dopo la sua stesura, però ben riflette quel clima plumbeo che si respirava allora in Italia. Dall'ottobre del 1922, infatti, il fascismo aveva ottenuto il potere, ponendo definitivamente fine ad un periodo roseo per la nazione italiana, già largamente compromesso dalla Grande Guerra e dai lutti che ne seguirono. Il paesaggio autunnale, grigio e triste, ben simboleggia lo stato d'animo di tanti italiani che mal sopportavano una dittatura arrivata sulla loro testa quasi per caso, destinata a durare per più di un ventennio, e portatrice di disastri impensabili, culminati con la 2° Guerra Mondiale.

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