Nacque ad Urbino nel
1898 e morì a Torino nel 1964. Partecipò, ancora giovanissimo, alla Prima
Guerra Mondiale, uscendone mutilato. Laureatosi in Giurisprudenza, divenne
avvocato per poi entrare in parlamento come deputato tra il 1929 ed il 1943.
Molto presto entrò a far parte del gruppo degli scrittori futuristi; pubblicò
opere poetiche in versi liberi e in disegni (stile futurista), che spiccano per
la chiarezza concettuale unita ad una non comune ironia.
Opere poetiche
"La chitarra del
fante", Porta, Piacenza 1920.
"Stati d'animo
disegnati", Edizioni Futuriste di Poesia, Milano 1923.
"Nostalgie del
profondo", Tipografia del Senato, Roma 1939.
Presenze in antologie
"La poesia
italiana di questo secolo", a cura di Pietro Mignosi, Edizioni del Ciclope,
Palermo 1929 (pp. 165-166).
"I poeti del
Futurismo 1909-1944" a cura di Glauco Viazzi, Longanesi & C., Milano
1978 (pp. 427-437).
Testi
LA CANZONE DEL MORTO
DEL CARSO
Io sono il morto del
Carso.
Ero naturalmente di
fanteria.
Ora me ne sto in fondo
a questa dolina
sotto un mucchietto
di sassi.
E tu che passi non
torcere il naso
se puzzo!
Anch'io una volta ero
come te.
Fumavo la mia pipetta
nera,
parlavo male del
sergente
e non pensavo che
dovesse toccare proprio a me.
(da "La chitarra
del fante")
ALTRUISMO ED EGOISMO
(da “Stati d'animo disegnati”)
TENTAZIONE
Ho visto una Sirena,
simbolo di beltà
fallace e
lusinghiera.
Ho pensato, ho
sognato:
essere forte o
buttarsi
tra le sue bianche
braccia?
Fui virtuoso anche
perché
non avrei potuto
nemmeno
baciarle la mano.
(da "Nostalgie del profondo")
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