Nacque a Oppido Mamertina (Reggio Calabria) nel 1907 e morì a Roma nel 1993. Seguace, fin da giovanissimo, di Marinetti e
del futurismo, Tedeschi cominciò a pubblicare versi nel terzo decennio del
Novecento. Se è vero che la sua poesia, e in particolar modo la primissima,
ricalca i temi cari ai futuristi, è altrettanto vero che Tedeschi andò
progressivamente allontanandosi dal movimento, almeno per le tematiche dei suoi
versi, sempre più incentrati sulla vita paesana e su figure - persone o animali
- evidentemente incontrate e conosciute nella terra natale. Tutto sommato, la
sua migliore poesia non si discosta poi molto da quella dei grandi poeti
meridionali del XX secolo: Quasimodo, Carrieri, De Libero, Gatto e Sinisgalli;
risulta però, nella sua intera opera in versi, del tutto assente qualsivoglia
traccia di ermetismo; al contrario si fanno notare una semplicità, un'ironia ed
un'allegria decisamente particolari, che lo distinguono da tutti gli altri
poeti del suo tempo.
Opere poetiche
"Gli affari del
primo porto mediterraneo", Il Radicchio, Genova 1932.
"Un saluto a
Marinetti", Grafiche La Sicilia, Messina 1933.
"Il golfo della
Spezia", Il Radicchio, La Spezia 1933.
"Idrovolanti in
siesta sul golfo di Napoli", Studio Editoriale, Napoli 1938.
"Corti
circuiti", Carabba, Lanciano 1938.
"Il
sonnivendolo", Carabba, Lanciano 1939.
"I canti con
l'acceleratore", Carabba, Lanciano 1940.
"Ruralismo
calabrese", Faenza 1942.
"Rosolacci tra
il grano", Gastaldi, Milano 1943.
"Canne
d'organo", Gastaldi, Milano-Roma 1951.
"Liriche
epigrafiche", Gastaldi, Milano 1951.
"Zufoli sul
colle", Corso, Roma 1957.
"L'incendiario
del villaggio", 1957.
"Tempo di
aquiloni", Editrice Scena Illustrata, Roma 1963.
"Antologia
poetica dal Futurismo ad oggi. 1932-1975", Catria, Roma 1975.
Presenze in antologie
"I poeti del
Futurismo 1909-1944" a cura di Glauco Viazzi, Longanesi & C., Milano
1978 (pp. 645-648).
"I
futuristi", a cura di Francesco Grisi, Newton Compton, Roma 1994 (pp.
380-388).
"L'altro
Novecento, Volume V: La poesia centro-meridionale e insulare", a cura di
Vittoriano Esposito, Bastogi, Foggia 1999 (pp. 97-99).
Testi
ERANO INVECE I GRILLI
ED I RANOCCHI
Parve d'udire,
dentro sonno e
veglia,
al vecchio
prete
un canto di campane.
Un canto di campane a
mattutino.
Balzò dal letto,
aperse la finestra.
Erano, invece, i
grilli
ed i ranocchi
che tinnivano,
a gola dispiegata,
sui bordi erbosi,
della via maestra.
[da "Dal
futurismo ad oggi (1932-1975)", Catria, Roma 1975, p. 94]
APRIGLI LE BRACCIA,
SIGNORE
Scarnito,
come i margini
dei rivi,
a TE, per sempre,
torna il pellegrino.
Polvere, ancora,
à di maestre vie.
Ti porta i piedi
scalzi
e l'abbaiare
dei cani, a sera,
dalle fattorie.
[da "Dal futurismo ad oggi (1932-1975)", Catria, Roma 1975, p. 103]
CONFESSIONE
Amo il sole,
a maniera di ramarro.
Quando fa bruma
e a noi vengono i
tordi,
mi riscaldo alla
fiamma
dei ricordi.
[da "Dal
futurismo ad oggi (1932-1975)", Catria, Roma 1975, p. 135]
Nessun commento:
Posta un commento