Cuor mio è il titolo di un volume poetico scritto da Aldo Palazzeschi (pseudonimo di Aldo Giurlani, Firenze 1885 - Roma 1974), pubblicato dalla Mondadori nel 1968, che ha segnato il ritorno alla poesia dello scrittore fiorentino dopo un lunghissimo periodo di pausa - circa cinquant'anni - in cui Palazzeschi si dedicò completamente alla prosa con ottimi risultati. Sorprendente fu per i lettori giovani e non solo, la scoperta di un talento poetico rimasto intatto, migliorato anzi dalla saggezza dello scrittore che si cimenta, cosa esclusivamente presente in quest'opera, anche con la poesia in lingua francese, dimostrando ancora una volta la sua indiscussa bravura. Palazzeschi pubblicò il suo primo libro di versi a soli vent'anni, continuò poi a scrivere poesie attraversando tutte le correnti più significative del primissimo Novecento e divenendo in breve assai famoso negli ambienti letterari più autorevoli. Dopo L'incendiario, la cui seconda edizione, accresciuta di nuove poesie, uscì nel 1913, Palazzeschi smise di pubblicare volumi di versi e intensificò la sua produzione di romanzi, alcuni dei quali, di ottima fattura, lo resero celebre (basti citare Le sorelle Materassi). Cuor mio contiene in tutto 54 poesie, di cui le prime 38 sono in lingua italiana, le rimanenti, raccolte nella sezione Quadretti parigini, sono in lingua francese. Concludo riportando alcuni estratti dalla seconda edizione di Cuor mio, il cui piatto esteriore è riportato nella foto che segue questo mio breve saggio: inizialmente compaiono dei frammenti relativi alla prefazione del poeta al suo libro, in cui lo scrittore chiarisce sia come cominciò a scrivere dei versi, sia come ritornò, dopo un lungo periodo, a riscriverli; segue la trascrizione di alcuni versi tratti dalla poesia Il grillo del Ponte Vecchio.
"CUOR
MIO" DI ALDO PALAZZESCHI
«Scrissi delle
poesie fra il 1904 e il 1914 e aggiungerò, per essere preciso, come la maggior
parte di esse furono scritte fra il 1904 e il 1909. Ne avevo scritte anche
prima ma quelle non contano, non essendo pervenute alla pubblicazione erano
destinate al Limbo come coloro che non ricevettero il battesimo [...].
Ma tornando alle
poesie ricordo a tale proposito di averne scritta una direttamente col sangue:
sì, servendomi di un temperino per aprire una boccettina d'inchiostro, a quel
tempo i tappi erano di sughero, mi ferii una mano e tuffando la penna nella
piccola ferita scrissi una poesia di otto versi [...].
Ma ecco che quasi
dopo trent'anni mi venne fatto, e potrei dire senza accorgermene, senza volerlo
in modo assoluto, di scrivere una poesia, chi sa perché? Potrei direttamente
aggiungere che la poesia si scrisse da sola. risorgeva nel mio animo un ricordo
nostalgico della gioventù all'avvicinarsi della vecchiaia? Perché avevo scritto
delle poesie prima? Perché durante trent'anni non ne avevo scritte più?. E
perché dopo tanto tempo con la medesima spontaneità di allora ripresi a
scriverne qualcuna quasiché invece di trent'anni fosse passato solo qualche
giorno? Come nascono tacciono e rifioriscono consuetudini di questo tipo? Non
sapendolo, lo domando a voi, che per poco ne sappiate ne sapete più di me
certo».
Da "IL GRILLO
DEL PONTE VECCHIO"
Quando abitavo
alla Costa San Giorgio
e ad ora tarda
risalivo ogni
notte al mio aereo domicilio
per il riposo
notturno
prima
d'incominciare l'irto percorso
che mi portava a
quello
dovevo
attraversare il Ponte Vecchio deserto.
E mi accorsi
in una notte di
Maggio
come la solennità
di tanto vuoto
giunta a una
levità
che mi faceva
rattenere il respiro
e galleggiante
nel monotono e
sommesso
mormorare
dell'Arno
nel suo corso
fosse popolata
dal canto di un
grillo:
cri... cri...
cri... cri...Pareva in quel silenzio
che a così esile
voce
in ogni
dimensione
le vie dello
spazio.
E siccome da un
tal fatto
la mia attenzione
venne colpita la
notte dopo
da quella notte
il mio passaggio
sul Ponte Vecchio
si associò a quel
canto
e non udendolo
talvolta
Copertina
anteriore di "Cuor mio"
immaginando una
tregua
del lirico
travaglio
attesi un poco
attesi incerto...
cri... cri...
cri... cri...
appena udito
procedetti
contento.
...
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