A te che vuoi
notizie
biobibliografiche
di me
dico che ho nome
e cognome data e
luogo di nascita
in un'anagrafe
ingiallita
in un antico
archivio d'analfabeti
piegati in
quattro invece
mi porto in tasca
il luogo e la
data della morte.
Scrissi talvolta
qualcosa
su carta urgente
a indirizzi
disabitati.
Se hai fiuto mi
trovi
negli angoli d'un
buio quartiere
o agli incroci
dei verdi semafori
la mano tesa a
chiedere aiuto.
Biobibliografia è il titolo di una poesia di Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto 1922 - Milano 1979). L'ho estratta
dal volume Il tempo del Ceppo¹,
Giunti, Firenze 1997; più precisamente si trova alla pagina 557 di suddetto
volume, all'interno della seconda parte intitolata Racconti e poesie rari o inediti. Grazie alle notizie - sempre
presenti in questo libro - riguardanti il testo del poeta siciliano, mi è
possibile ricordare che Bibliografia
fu pubblicata nella rivista Paragone
dell'aprile 1972 e non più inserita nei volumi successivi di Cattafi.
Il poeta si
rivolge ad una persona non ben precisata, che gli ha richiesto dei dati
biografici e bibliografici personali. Da questa richiesta Cattafi trae spunto
per dichiarare la completa inutilità della sua vita e della sua scrittura, così
come fecero, in tempi più remoti, i poeti crepuscolari. Si dichiara, paradossalmente,
un analfabeta, e confessa di aver scritto cose inconcludenti, che nessuno ha
mai letto. Infine confessa di identificarsi con
gli emarginati, i barboni e i vagabondi, di risiedere nei cantucci più
infimi dei quartieri di qualsiasi città, e di sopravvivere grazie all'elemosina
dei passanti. Praticamente, palesa la totale inutilità del poeta, posto agli
estremi margini della società odierna, come un essere che è fuori del suo
tempo, e si dedica a cose che non meritano la minima considerazione, e per cui
al massimo, è possibile provare un senso di pietà.
NOTE
1) Si tratta di
una raccolta di racconti e poesie di autori italiani, selezionati e insigniti
del Premio Letterario il Ceppo, dal 1956 al 1996.
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