Tempo fa pubblicai un
post che parlava di un'antologia dedicata ai cosiddetti poeti della "Scuola
romana"; il curatore di quel libro, Domenico Gnoli, è stato anche il primo
a concepire un'opera che potesse ricordare in modo adeguato questa scuola o
tendenza poetica, di cui lui stesso fece parte. I poeti della Scuola romana
pubblicarono i loro versi all'incirca tra il 1850 ed il 1870, e si rifecero al
Petrarca, all'Arcadia, e in parte al Leopardi più idillico. Nel 1964, ben 51 anni dopo l'antologia dello Gnoli, presso l'editore Cappelli di Bologna ne uscì
un'altra simile, a cura di Ferruccio Ulivi, che s'intitola: I poeti della Scuola romana dell'Ottocento;
quest'ultima si differenzia alquanto rispetto alla precedente, soprattutto
perché riduce fortemente il numero di poeti selezionati, limitandosi quindi ad
inserire i nomi più significativi della scuola; nello stesso tempo, si nota
l'inserimento di una maggiore quantità di testi; in tal modo, Ulivi riuscì a
presentare e approfondire l'opera poetica dei pochi presenti in maniera più esauriente.
Ovviamente, un numero considerevole di pagine è occupato dai due fratelli:
Giambattista e Giuseppe Maccari, che, si può ben dire, vadano considerati i più
spiccati talenti del gruppo, e meritevoli quindi di uno spazio maggiore
rispetto agli altri. Non rimangono esclusi altri cinque poeti di discreto
valore: Paolo Emilio Castagnola, Luigi Celli, Pietro Cossa, Augusto Caroselli e
lo stesso Domenico Gnoli (quest'ultimo fece parte del gruppo soltanto in età
giovanile). Assenti tutti gli altri nomi che figuravano nell'antologia del
1913. Sebbene possa apparire troppo severa, la scelta di Ulivi è dettata dalla
necessità di restringere all'essenziale, una produzione poetica degna di essere
ricordata, di un gruppo che fu troppo spesso considerato poco importante, se
non insignificante (tra coloro che lo ritennero tale ci fu anche Benedetto
Croce). Se si considera che questa antologia fu pubblicata alla metà degli
anni '60 del XX secolo, sarà facile capire che già in quegli anni l'interesse
per questa scuola era scemato notevolmente, e soltanto il fatto di mettere in
piedi un'opera che aiutasse a far tornare un certo interesse verso questi
pochi, meritevoli poeti di un secolo prima, fu un'iniziativa encomiabile.
I POETI DELLA SCUOLA
ROMANA DELL'OTTOCENTO
Paolo Emilio
Castagnola, Luigi Celli, Pietro Cossa, Giambattista Maccari, Augusto Caroselli,
Domenico Gnoli, Giuseppe Maccari
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